L’amore per i ragazzi: le creature umane più deboli


Pubblicato il 18/03/2012                          
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Ritratto di Monsignor Caroll-Abbing

ROMA – “La morte del fondatore è stato uno dei miei dolori più grandi, a volte mi azzardo a dire che è il mio primo padre perché mi ha cresciuto e mi ha dato tutto”
Questo è il racconto che Zerai, un ragazzo eritreo arrivato alla Città nel 1983, fa di Monsignor Caroll Abbing. Le parole sono le sue, ma potrebbero essere state pronunciate da molte delle persone che hanno lo hanno conosciuto. Tra le strade della Città dei ragazzi si sente il profondo legame che quest’uomo ha instaurato con il villaggio dei piccoli adulti. Un villaggio che ha voluto fortemente e nel quale ha scelto di rimanere. Chi ha vissuto con lui ci tiene a sottolineare che la tomba è proprio lì, fuori dalla Chiesa, a pochi passi da quella che oggi è Città Giardino e 60 anni fa era solo una pietra, la prima.

La nascita della città è strettamente legata alla vita del suo fondatore.
Abbing nasce nel 1912 vicino a Manchester, ma guai a chiamarlo inglese “gli ha sempre dato fastidio” confessa l’attuale presidente Grazioli, riferendosi alle origini irlandesi. A 18 anni arriva a Roma per intraprendere la carriera ecclesiastica e diventa presto un minutante di segreteria, un impiegato del Papa, Pio XII al tempo. E’ il 1936, l’Italia sarà presto una nazione in guerra e Caroll Abbing cambierà idea sul suo futuro: prima in Sicilia, poi a Salerno, organizza i soccorsi per le popolazioni, ed è in Campania, a Pozzuoli, che salva il primo ragazzo di strada: Michelangelo.

Anche Roma diventa presto teatro di battaglie: San Lorenzo viene distrutta dai bombardamenti. Quella che oggi è una delle zone preferite della movida universitaria romana, nel 1943 era un quartiere popolare a pochi passi dalla “casa” degli sciuscià: la Stazione termini. Sono questi i primi ragazzi a cui Monsignor Abbing cerca di dare un tetto: nello scantinato messogli a disposizione dai padri salesiani, a Via Varese, a pochi metri dalla Stazione. Il giorno al Vaticano e la sera con gli sciuscià per far diventare uno scantinato umido una casa.

La scintilla che porta alla nascita della Città è raccontata in un quadro e dalle parole di Grazioli.

Grazioli racconta Abbing by Gloria Bagnariol

Dalla piccola della chiesa di San Pietro e gli sciuscià della Stazione Termini nasce la Città dei Ragazzi. Un luogo dove i giovani in stato di bisogno possono trovare un tetto, sul principio che fu del poeta Giovenale: maxima debetur puero reverentia: al ragazzo si deve il massimo rispetto. “Perché è la creatura umana più debole” aggiunge Grazioli.

 

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