Un mercato in tre gironi


Pubblicato il 15/04/2012                          
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A Torino può capitare di diventare venditori ambulanti per professione, per passione e anche per disperazione. I tre mercati di Porta Palazzo convivono e sopravvivono ogni sabato. Alle spalle dello storico mercato alimentare di piazza della Repubblica, va in scena lo spettacolo variopinto del Balon, lo storico mercato delle pulci torinese.Se ci si addentra ancora un po’ tra i vicoli di Borgo Dora si trovano le bancarelle improvvisate del Bazar Project: chi ha qualche cosa da vendere, si può sistemare tra le vie del quartiere senza troppi problemi. Alle spalle degli appassionati, i disperati. Proprio  tra il Cortile del Maglio e ponte Mosca c’è un altro mercato, che non ha nulla di allegro. E’ il mercato della disperazione: una trentina di lenzuoli stesi a terra, pieni di cianfrusaglie ripescate dall’immondizia che è difficile credere che qualcuno possa davvero voler acquistare.

Meglio andare con ordine. Il Balon esiste da sempre, da metà dell’800. La zona si trovava alle porte della città: in passatoi carri in arrivo lasciavano lì i carri e i cavalli.  Ora la zona è popolata dalle storiche bancarelle. Commercianti in piena regola, con tanto di licenza e posto assegnato. Ma col passare degli anni, si sono aggiunti altri venditori. E poi altri ancora, fino ad arrivare ad una situazione confusa, anche troppo. Non facile da gestire, con i regolari che si lamentavano degli abusivi, troppo numerosi per poter anche solo pensare di mandarli via. E così nel 2010 è nata l’associazione Vivi Balon.

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 L’idea del Bazar Project è semplice: visto l’altissimo numero di persone desiderose di esporre la loro mercanzia nei vicoli di Borgo Dora, e visti anche i numerosi litigi, chi vuole può essere ambulante per un giorno. Basta presentarsi la mattina (presto) mettersi in coda. Per appena nove euro si può avere un posto e vendere tutto ciò che si vuole. Ma non è bastato. C’è un altro mercato, l’ultimo.

Oggetti buttati a terra, per lo più scarpe e giocattoli vecchi che hanno tutta l’aria di essere appena usciti da un bidone dell’immondizia. Televisioni malandate, pezzi di cellulari. Inservibili. Eppure. Difficile dire quanto possano guadagnare in un giorno. I venditori si lamentano: hanno paura che il degrado possa scoraggiare i clienti e vanificare gli sforzi fatti fino a oggi per riqualificare un quartiere che in passato faceva paura. E ancor di più se la prendono i negozianti del Cortile del Maglio, una bellissima ma (troppo) poco utilizzata piazza coperta proprio nel cuore di Borgo Dora, disgrziatamente di fronte al mercato deigli abusivi. Le forze dell’ordine dicono di non poter fare molto. Cacciarli via è inutile, ritornerebbero. E comunque non serve a risolvere il problema. Solo il vecchio gestore di una bancarella di libri usati la prende con un po’ di filosofia. “Questo è un mercato da sempre. E’ normale che gli ultimi vengano qui. E’ così che tutto è iniziato e  certo non si può interrompere ora”.


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