La ‘nuova evangelizzazione’
Pubblicato il 18/04/2012
“La nuova evangelizzazione non consiste in un nuovo Vangelo, non deve riguardare i contenuti, ma gli atteggiamenti, lo stile, lo sforzo, la programmazione, il metodo di apostolato, il linguaggio, che devono essere tali da rendere accessibile, penetrante, valida e profonda la risposta all’uomo di oggi, senza per nulla alterare o modificare il contenuto del messaggio evangelico”.
Giovanni Paolo II
“Evangelizzare vuol dire: (…) mostrare l’arte di vivere. (…) La povertà più profonda è l’incapacità di Gioia, il tedio della vita considerata assurda e contraddittoria. Questa povertà è oggi molto diffusa, in forme ben diverse sia nelle società materialmente ricche sia anche nei paesi poveri. L’incapacità di Gioia suppone e produce l’incapacità di amare, produce l’invidia, l’avarizia – tutti i vizi che devastano la vita dei singoli e del mondo. Perciò abbiamo bisogno di una nuova evangelizzazione: se l’arte di vivere rimane sconosciuta, tutto il resto non funziona più. Ma questa arte non è oggetto della scienza; questa arte la può comunicare solo chi ha la vita, colui che è il Vangelo in persona”.
Benedetto XVI (allora Cardinale Joseph Ratzinger, Convegno dei catechisti e dei docenti di religione nel Giubileo dei catechisti e dei docenti di religione, 10/12/2000)
Giovanni Paolo II creò l’espressione “nuova evangelizzazione” (Omelia a Mogila, 9 giugno 1979), e molte volte la indicò come missione della Chiesa per il terzo millennio della sua storia. Il 12 ottobre 2010. Benedetto XVI ha istituito il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e lo ha affidato a S.E. Mons. Rino Fisichella.
Per ‘evangelizzazione di strada’ si intende l’insieme delle iniziative che portano gruppi di cristiani ad annunciare il Vangelo per la strada, sulle piazze, sulle spiagge, nelle discoteche, nei pub , in tutti i luoghi informali di ritrovo e in tutte le occasioni che si trovano al di fuori delle istituzioni ecclesiastiche tradizionali (chiese, omelie, catechismo).
In questi anni il Magistero della Chiesa Cattolica ha insistito molto sulla “nuova evangelizzazione” e ha affermando che, oltre al bisogno di tanti sacerdoti, maestri ed educatori nella fede, c’è bisogno di giovani animati dallo spirito missionario, poiché sono i giovani “che debbono diventare primi e immediati apostoli dei giovani, esercitando da loro stessi l’apostolato tra di loro” . In Christifideles laici si afferma che “le terre di missione sono nei nostri ambienti quotidiani: nei paesi di più antica tradizione cristiana c’è oggi un urgente bisogno di rimettere in luce l’annuncio di Gesù tramite una nuova evangelizzazione”.