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Il concetto di museo virtuale

Così come è avvenuto per le biblioteche digitali, anche sul fronte dei musei virtuali negli ultimi anni si è avuta una esplosione di interesse. Interesse che ha da un lato stimolato l'elaborazione di ricerche e studi sul piano teorico, dall'altro ha contribuito alla realizzazione di numerose sperimentazioni.

Frutto di questa prolifica attività di ricerca sono numerosi tentativi di definire il concetto stesso di museo virtuale. In generale per museo virtuale si intende una collezione di risorse digitali di ambito artistico-culturale, accessibile mediante strumenti telematici. Dal punto di vista dei contenuti, un museo virtuale può essere costituito dalla digitalizzazioni di quadri, disegni, diagrammi, fotografie, video, siti archeologici e ambienti architettonici, sia che essi costituiscano in sé e per sé beni primari, sia che invece siano delle rappresentazioni secondarie di beni e reperti primari. In questa definizione rientrano sia i sistemi informativi accessibili in modo locale (ad esempio all'interno delle sale di un museo tradizionale) o ristretto, sia risorse realizzate per essere accessibili pubblicamente mediante la rete Internet. In quest'ultimo caso si parla anche di museo virtuale on-line o di Web museum.

Da qualche tempo sono sempre più numerosi i musei reali di tutto il mondo, in ogni ambito disciplinare (artistico, archeologico, antropologico, tecnico scientifico), che si sono dotati di spazi su World Wide Web. Si tratta di siti che, nella gran parte dei casi, costituiscono una rappresentazione digitale del museo reale, e che da esso mutuano direttamente struttura e contenuti. Più rari sono i siti svincolati da istituzioni museali reali.

Analizzando i molteplici siti museali dal punto di vista dei contenuti, delle tecnologie e delle interfacce, pur rilevando una notevole varietà, si possono individuare alcune caratteristiche comuni. Sul piano dei contenuti, in genere, un museo virtuale on-line è composto dalle seguenti aree (ovviamente non sempre sono presenti tutte le aree come sezioni separate del sito):

1- informazioni pratiche relative all'accesso, alla collocazione, agli orari e ai servizi in loco, cui talvolta sono affiancati dei servizi di prenotazione o di acquisto a distanza dei biglietti di accesso;

2- informazioni relative al museo stesso, sia dal punto di vista storiografico, sia da quello istituzionale, sia da quello logistico e spaziale (spesso corredate da mappe e fotografie);

3 - informazioni relative alle collezioni permanenti, costituite in genere da cataloghi tematici delle opere e dei reperti o da cataloghi logistici collegati alle mappe in pianta del museo (di norma per ciascuna opera sono fornite descrizioni catalografiche in senso stretto, notizie di commento e di spiegazione);

4 - informazioni relative alle mostre non permanenti, di norma dotate delle medesime caratteristiche di quelle relative alle collezioni, a cui si aggiungono note relative agli scopi e ai fondamenti teorici della mostra, che possono ricalcare o riassumere il contenuto dei cataloghi a stampa;

5 - strumenti didattici specificamente pensati per fini divulgativi ed educativi, che aiutano a comprendere un'opera o un reperto, o ad effettuarne una analisi approfondita (si tratta di risorse che sono frequenti nei musei di ambito tecnico scientifico, ma assai più rare in quelli artistici);

6 - sezioni dedicante alle attività di merchandising, talvolta sviluppate fino ad essere dotate di sistemi di commercio elettronico.

Dal punto di vista tecnico, collegato direttamente alle tipologie di interfacce di navigazione, la maggior parte dei siti museali si basa su tecnologie Web standard, con immagini in formato. Molto diffuse sono le metafore di navigazione del sito basate su mappe sensibili, utilizzate per rappresentare la topologia del museo reale. Ma non mancano esempi di siti più complessi, che adottano sistemi di catalogazione delle collezioni basati su database e che sperimentano soluzioni di realtà virtuale con VRML o di visualizzazione fotografica 3D come Quicktime VR.

D'altra parte, il museo virtuale va immaginato come uno strumento che affianca le tradizionali istituzioni museali nello svolgimento dei loro compiti didattici ed espositivi, oltre che come mezzo di promozione del museo stesso. La natura interattiva e ipermediale del Web, infatti, si presta a fornire agli utenti tutte quelle informazioni di contesto che facilitano la comprensione storica di un reperto o di un'opera. A questo livello anche una tecnologia di ricostruzione virtuale considerata dagli esperti di basso livello come quella consentita dal VRML può risultare utile per dare un'idea, ad esempio, dell'ambiente originale in cui un reperto archeologico si collocava (informazione che risulta del tutto persa nella gran parte delle situazioni espositive dei musei, dove i reperti sono in genere collocati all'interno di bacheche o teche).

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