Così come
è avvenuto per le biblioteche digitali, anche sul fronte
dei musei virtuali negli ultimi anni si è avuta una
esplosione di interesse. Interesse che ha da un lato
stimolato l'elaborazione di ricerche e studi sul piano
teorico, dall'altro ha contribuito alla realizzazione di
numerose sperimentazioni. 1- informazioni pratiche relative all'accesso, alla collocazione, agli orari e ai servizi in loco, cui talvolta sono affiancati dei servizi di prenotazione o di acquisto a distanza dei biglietti di accesso; 2- informazioni relative al museo stesso, sia dal punto di vista storiografico, sia da quello istituzionale, sia da quello logistico e spaziale (spesso corredate da mappe e fotografie); 3 - informazioni relative alle collezioni permanenti, costituite in genere da cataloghi tematici delle opere e dei reperti o da cataloghi logistici collegati alle mappe in pianta del museo (di norma per ciascuna opera sono fornite descrizioni catalografiche in senso stretto, notizie di commento e di spiegazione); 4 - informazioni relative alle mostre non permanenti, di norma dotate delle medesime caratteristiche di quelle relative alle collezioni, a cui si aggiungono note relative agli scopi e ai fondamenti teorici della mostra, che possono ricalcare o riassumere il contenuto dei cataloghi a stampa; 5 -
strumenti didattici specificamente pensati per fini
divulgativi ed educativi, che aiutano a comprendere
un'opera o un reperto, o ad effettuarne una analisi
approfondita (si tratta di risorse che sono frequenti nei
musei di ambito tecnico scientifico, ma assai più rare
in quelli artistici); 6 - sezioni
dedicante alle attività di merchandising, talvolta
sviluppate fino ad essere dotate di sistemi di commercio
elettronico. Dal
punto di vista tecnico, collegato direttamente
alle tipologie di interfacce di navigazione, la maggior
parte dei siti museali si basa su tecnologie Web
standard, con immagini in formato. Molto diffuse sono le
metafore di navigazione del sito basate su mappe
sensibili, utilizzate per rappresentare la topologia del
museo reale. Ma non mancano esempi di siti più
complessi, che adottano sistemi di catalogazione delle
collezioni basati su database e che sperimentano
soluzioni di realtà virtuale con VRML o di
visualizzazione fotografica 3D come Quicktime VR. E ora vai a... |
||