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La storia / Le difficoltà
Via dalla metropoli, per ricominciare


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>>Le difficoltà
La famiglia Baldi e il castello di Rocca Calascio
La famiglia Baldi e, sullo sfondo, il castello di Rocca Calascio

Lasciarsi dietro i pregi e i difetti della città e ripartire da zero. Costruirsi una nuova vita con coraggio ed entusiasmo. Per Paolo e Susanna, Rocca Calascio è stata una specie di folgorazione. All'inizio degli anni '90, la decisione di allontanarsi da Roma, poi la scoperta del borgo abruzzese. Dove i coniugi Baldi, tra la diffidenza degli abitanti di Calascio, vanno ad abitare. Le difficoltà, all'inizio, sono state molte, eppure entrambi raccontano i primi travagliati mesi sulla Rocca con lo spirito di chi ha vissuto una specie di piccola avventura: la ristrutturazione della casa, l'avvio della loro nuova attività. "I primi tempi - ricorda Paolo, senza eccessiva enfasi, ma con un certo orgoglio - abbiamo dovuto affrontare costi altissimi. Non avevamo alcuna esperienza nel campo della ristorazione, e dunque abbiamo fatto parecchi errori". E l'isolamento? "Non è stato un problema, anzi. Era quello che volevamo, anche se non siamo venuti qui per stare soli. Insomma, quello che ci rende felici è il fatto di contribuire alla rinascita di un posto così bello e saremmo contenti se qualcun altro seguisse il nostro esempio".

Secondo Paolo e Susanna, però, aprire una locanda sulla cima degli Appennini non è molto diverso che farlo a Roma, ad esempio. "L'importante è farsi conoscere - spiega Paolo - poi i clienti arrivano. Basta guardarsi attorno, per comprendere le potenzialità di questo posto". Per ora, nessuno ha però seguito l'esempio di Paolo e Susanna. Sono in molti ad aver acquistato vecchie case a Rocca Calascio, per passarci l'estate. Durante i mesi invernali, capita di imbattersi, in fondo a un vicoletto deserto, in qualche muratore al lavoro. Piccoli segni di vita che testimoniano la lenta rinascita di questo piccolo gioiello abruzzese. Nessuno, però, ha avuto ancora il coraggio di una scelta definitiva come quella fatta da Paolo e Susanna. "Da subito - aggiunge la signora Baldi - quello che ci ha caratterizzati è stato l'entusiasmo con cui abbiamo affrontato ogni cosa". Entusiasmo che, a quanto pare, non si è affatto sopito.

E poi i figli. E' anche per loro che Paolo e Susanna hanno deciso di abbandonare la metropoli. "I bambini - afferma Susanna - si trovano bene. Passano molto tempo all'aria aperta. Noi cerchiamo di compensare il loro isolamento: per esempio, li abbiamo iscritti alla scuola di Barisciano, e non a quella di Calascio, perché, anche se è un pò più lontana, è più frequentata". E quando Giorgio, Niccolò, Pietro e Margerita saranno più grandi? "Io spero che imparino a essere indipendenti. Già quando andranno alle scuole superiori, dovranno staccarsi dalla famiglia. Io sono contenta: spero che questo li aiuti a crescere".

 

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Tesina multimediale realizzata da Germano Antonucci - Ifg Urbino
Aprile 2002