Squali, mangiatori di uomini?

Le reali proporzioni di attacchi all’uomo

False credenze. Sono molte le false credenze sugli squali. Tra tutte, la convinzione che attacchino frequentemente l’uomo. In realtà è un fenomeno più marginale di quel che si creda: delle 400 specie note solo una ventina possono rappresentare un reale pericolo. E anche quando l’attacco avviene, spesso consiste spesso in un singolo morso non letale, dopo di che l'animale si allontana. Questo perché il più delle volte lo squalo fa un errore nel riconoscimento della preda. Ci scambia per una foca, tanto per intenderci. Proprio per questo il soggetto più a rischio è il surfista. Il bianco della tavola da surf e le braccia del surfista che fendono l’acqua per nuotare al largo vengono spesso scambiati per la pancia e le pinne di una foca.

Guarda le sequenze fotografiche dell'attacco di due squali bianchi a un surfista in Sud Africa.

I numeri. Annualmente dei 70 attacchi di squali contro esseri umani solo 10 hanno esito mortale. Il più alto numero di attacchi - 79, la metà dei quali in Florida - è stato registrato nel 2000. Tale dato va tuttavia interpretato con cautela: l’incremento è principalmente da imputarsi al fatto che il numero di persone che si avvicinano al mare, per lavoro o per hobby, è in continuo aumento. Così come si è velocizzata la raccolta di dati. Non è quindi vero, come spesso si crede, che gli squali siano più numerosi che in passato; al contrario il loro numero è in continua diminuzione negli ultimi decenni. Nel 2002 gli attacchi sono scesi a 60 casi. Per George Burgess, direttore dell’International Shark Attacks , in Florida, “è più alta la probabilità di essere uccisi da un fulmine o da una puntura d’insetto che da un attacco di squalo e anche la maggior parte delle lesioni da squalo finora esaminate sono state considerate non più serie dei morsi di un cane”. Come dire: anche per questi pescioloni una succosa triglia é meglio della pelosa coscia di un bagnante…

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Attenti a quei tre. Le specie più pericolose sono concordemente considerate tre: lo squalo bianco (Carcharodon carcharias), lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) e lo squalo estuarino (Carcharhinus leucas). Sono animali di grandi dimensioni, dalla corporatura massiccia, con grandi denti triangolari e dai bordi seghettati.

COME RIDURRE il RISCHIO di ATTACCHI di SQUALI

• Non immergersi di notte (sono le ore in cui gli squali sono più attivi).
• Non allontanarsi troppo dalla riva e comunque mai da soli.
• Stare lontani da branchi di pesci spesso segnalati dalla presenza di uccelli marini.
• Non restare in acqua con ferite aperte.
• Non entrare in acqua portando gioielli (possono confondersi con le squame dei pesci)
• Evitare costumi sgargianti.
• Se si pratica pesca subacquea, non fissare alla cintola o pesci catturati.
• Prestare attenzione al comportamento degli altri animali nell'acqua: un insolito nervosismo può indicare la presenza di uno squalo.
• In caso di un incontro con uno squalo, non compiere movimenti bruschi, ma uscire dall'acqua con cautela o nascondersi tra le rocce.
• Affrettarsi ad uscire dall'acqua se lo squalo inizia a nuotare in circolo attorno all'uomo.

 
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Reale proporzione
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