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  I feromoni

  La letteratura

    La storia di uno "stupro chimico"

    Gli organi di senso: le finestre aperte sul mondo per qualsiasi essere vivente. E l'olfatto è la più antico di tutti.
    "La percezione di segnali chimici è la più lontana che esista. E' sorta con l'inizio della vita - spiega Vincenzo Monaco, zoologo e ricercatore del Cnr - Organismi unicellulari sono in grado di decidere e utilizzare segnali chimici. una farfalla Flagellate o amebe si scelgono i terreni di coltura a seconda della concentrazione di certi particolari zuccheri". Ma salendo via via nella scala biologica è impressionante il mondo degli insetti. Una specie di farfalla notturna percepisce e raggiunge la femmina in estro a ben 7/8 km di distanza, come se un uomo dovesse fare 200 km… Un altro tipo di farfalla addirittura presenta nel maschio una specie di feromone che agisce come una droga, riesce a catturare la femmina, avvolgerla nelle sue ali e inebriarla, una sorta di stupro chimico. Ancora nei vertebrati, l'olfatto ha una potenza notevole nei pesci. Le anguille, animali prodigiosi per questo aspetto, riescono a risalire i fiumi dove sono nate mediante l'olfatto. Lo stesso per i salmoni che dall'oceano risalgono i corsi d'acqua dolce per potersi riprodurre.

    Nei mammiferi l'importanza dell'olfatto è determinante. Qualcuno addirittura sostiene che almeno 5000 specie non sarebbero in grado di sopravvivere. I pesci sono gli unici il cui apparato odorifero non fa parte dell'albero respiratorio, quindi è tutto dedicato a captare odori. Il potere risolutivo di questi animali è notevolmente superiore a quello degli altri in quanto l'acqua veicola molecole di tutti i tipi, quindi ci deve essere un maggiore potere discriminatorio. Naso portentoso per gli squali, utilizzato soprattutto per cacciare. Sanno riconoscere una goccia di sangue in mille litri d'acqua. "Le differenze tra i vari mammiferi - spiega ancora Monaco - dipendono non solo dalla superficie della mucosa olfattiva ma dal numero di cellule recettive che ci sono per unità di misura. Si pensi alla enorme differenza di dimensioni tra cane e uomo, 150 cmq contro 2/3 dell'uomo e dei primati. Da 7 a 25 cmq per il coniglio, 13 per il gatto, 9.5 per la rana e così via".

    il professor Vincenzo MonacoInsomma l'olfatto come mezzo di comunicazione, ma anche di sopravvivenza, seduzione e orientamento. "Tante sono le implicazioni dell'olfatto nella biologia dei mammiferi - specifica Monaco - La ricerca del cibo prima di tutto, la riproduzione come apoteosi dell'olfatto, l'attrazione sessuale, la ricerca e il richiamo, il corteggiamento. Se mettiamo ad esempio delle topine nella gabbia in cui è stato un maschio, nel giro di tre o quattro giorni si preparano e vanno in estro. Così il maschio delle scimmie odora le femmine per vedere se sono pronte all'accoppiamento. Ancora è utilizzato per l'organizzazione territoriale e sociale, il controllo e la difesa del territorio, le gerarchie (i mammiferi marcano il territorio per impedire l'accesso, altri animali usano ghiandole da difesa per mettere in fuga l'avversario). Infine l'allarme e la difesa, l'homing e l'orientamento".

     

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    (pubblicazione: maggio 2002)