Il
futuro
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La piramide ecologica Il Progetto Ev-K2-Cnr è un progetto di ricerca scientifica e tecnologica internazionale. Obiettivo principale del progetto, iniziato nel 1999 in vista dell' Anno internazionale delle montagne (che è il 2002), è quello di mettere in evidenza l’importanza del recupero della specificità degli ambienti montani. Il Comitato Ev-K2-CNR ha quindi predisposto un programma scientifico triennale che raggruppa il lavoro dei più importanti ricercatori d’alta quota e di aree remote secondo il loro specifico settore di ricerca (Fisiologia e Medicina – Scienze Ambientali – Scienze della Terra – Scienze Umane) che, con i risultati scientifici ottenuti, contribuirà al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite per il 2002: promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna, migliorare la qualità della vita degli abitanti e proteggere il fragile ecosistema montano.
LA
STORIA Il Progetto di studio originale è nato nel 1987, quando Ardito
Desio decise di organizzare una spedizione scientifica per fornire
un’accurata misurazione dell’altezza dell’Everest e del K2
determinando nuovi standard di misurazione delle montagne, accettati a
livello internazionale, attuando un ampio programma di misure geodetiche
e geofisiche sull'Himalaya. Nel
1989 due aziende italiane misero a disposizione di Desio una struttura
prefabbricata in vetro e alluminio, a forma di piramide, da utilizzare
come rifugio alpino e laboratorio di ricerca per la realizzazione di studi
anche in altri campi, quali la meteorologia, l’idrologia, la medicina,
l’etnografia, la zoologia e la botanica.
LA
PIRAMIDE La costruzione è una struttura in vetro e alluminio,
la base, quadrata, misura 13,22 metri di lato ed è alta più
di 8 metri suddivisa internamente in tre livelli. Tale forma geometrica
consente di abbinare i vantaggi di una struttura a grande stabilità, a
quelli derivanti dalla naturale resistenza all’azione degli agenti atmosferici.
Il rivestimento esterno in vetro specchiante le permette di inserirsi
neutralmente nel contesto naturale e di limitare la concentrazione di
energia solare termica all’interno della struttura. Da un punto
di vista elettrico, la Piramide è assimilabile a una gabbia
di Faraday:offre un ambiente protetto dall’energia statica e con bassi
livelli di campi elettromagnetici
interni. Il Laboratorio è dotato di sistemi di approvvigionamento
energetico, smaltimento rifiuti, riscaldamento-condizionamento e telecomunicazioni
e può ospitare al suo interno 20 persone.
Per assicurare l'autosufficienza energetica del laboratorio è stato realizzato un sistema di approvvigionamento elettrico di facile manutenzione e rispettoso dell'ambiente composto da una centrale microidraulica e da un sistema di pannelli fotovoltaici. Per il riscaldamento si usa parte dell'energia elettrica non adoperata in Laboratorio, che viene automaticamente dissipata sotto forma di calore in appositi regolatori con controllo elettronico. Un impianto di riscaldamento ad aria calda, prodotta da una caldaia a gas è sempre disponibile per un minimo di condizionamento. In aggiunta, durante il giorno, l'azione della forte radiazione solare che filtra all'interno della struttura apporta un effetto riscaldante sufficiente a garantire una confortevole operatività anche nei periodi più freddi. Per lo smaltimento dei rifiuti organici è stata costruita una fossa biologica. Quelli inorganici vengono distinti in carta, metallo e vetro e il successivo smaltimento dipende dal tipo di rifiuto: è previsto il loro incenerimento o, se si tratta di prodotti a rischio, la loro asportazione. Per provocare il minor impatto ambientale, è stato costruito un mini-inceneritore ed è stata prevista una selezione dei materiali che affluiscono alla base in modo da eliminare in partenza la presenza di eventuali rifiuti di tipo inquinante. Per questo vengono usati prevalentemente materiali e prodotti di tipo naturale, il cui residuo opportunamente trattato possa essere smaltito nell'ambiente.
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