Un
"Laboratorio" per architetti ecosensibili
Uno
dei progetti che stanno particolarmente a cuore a Sasso è
il Laboratorio progettuale in Bioarchitettura.
E' il primo master italiano di questo tipo ed è organizzato
dalla facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna
in convenzione con l'Istituto nazionale di bioarchitettura.
Il
primo corso è iniziato nel febbraio 2001 e si è concluso
a ottobre dello stesso anno.
"I
progettisti - spiega Sasso, coordinatore del Laboratorio - sono
chiamati ad affrontare temi come la riorganizzazione bioclimatica
di vecchi e nuovi insediamenti, la gestione oculata delle risorse,
il recupero edilizio e ambientale, la scelta delle tipologie
costruttive più idonee alle necessità locali,
la conoscenza dei materiali non inquinanti e non tossici, l'utilizzo
di tecnologie a basso impatto".
Oggetto
delle lezioni sono la tecnica, la bioclimatica, l'igiene urbana,
la valutazione di impatto ambientale, l'organizzazione ecologica
dello spazio, i sistemi di riciclaggio e depurazione,
la chimica di materiali biocompatibili, la psicologia ambientale,
la biologia e l'elettrofisica.
Secondo
l'architetto, nel percorso universitario questi argomenti rimangono
inevitabilmente a un livello formativo di base o teorico. Il corso
punta invece a elaborare un progetto individuale con la guida
di un gruppo di esperti.
E'
pensato per professionisti già attivi, si rivolge in particolare
a quei progettisti che "colgono l'esigenza sociale di una figura
professionale dotata di specifiche competenze ma anche aperta a
una visione olistica per affrontare con competenza le comlpessità
dei progetti contemporanei".
Il
corso, che si svolge in 12 giornate fissate nei fine settimana,
è a numero chiuso e solitamente inizia in febbraio: i posti
sono 40 e vengono assegnati mediante concorso sulla
base di titoli e curriculum.
I
curricula vanno inviati all'Inbar (Cp.61,
39100 Bolzano).
La quota di frequenza è di 800 euro più Iva.
Per informazioni: tel 0471-973097, e-mail: bioa@bioarchitettura.org
torna su
|