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Sono circa tre milioni e 600 mila i lavoratori irregolari nel nostro Paese,
pari al 15% del totale degli occupati. Lo rivela l'ultimo rapporto della
Svimez
(Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) sul
sommerso, che evidenzia una crescita del tasso di irregolarità
dello 0,5% dal 1995
al 2001. Un incremento fortemente concentrato nel Mezzogiorno, dove l'occupazione
irregolare interessa più di un milione e mezzo di persone.La maggior
parte degli occupati irregolari lavora nel settore dei servizi: sui 3,6
milioni totali, circa 2 milioni e 600 mila (pari al 16,5% della manodopera
del settore) lavorano nel commercio, nei pubblici esercizi, nei trasporti
e nelle comunicazioni. In termini relativi il comparto piu' colpito rimane
quello dell'agricoltura, dove ben uno su tre (32%) lavora in nero. Una
percentuale cresciuta di oltre 4 punti dal 1995 a oggi. Nell'industria
il tasso di irregolarita' registrato dalla Svimez e' dell'8,2%.Una media
che si compone di vari fattori, passando dal 5,7% dell'industria in senso
stretto al 16,4% nel solo settore delle costruzioni (cresciuto dello 0,5%
in appena due anni).Al Sud, il lavoro irregolare arriva al 23% del totale,
mentre nel resto d'Italia tale dato si ferma all'11,9%. Ma il divario
si allarga ancora di più se consideriamo i singoli settori produttivi.
L e differenze più evidenti si registrano nell'industria, dove
ben il 19,5% dei lavoratori meridionali è in nero. Condizione che
colpisce solo il 5,3% dei colleghi del Nord. La Svimez spiega il dato
con il grosso peso che, al Sud, ha il settore delle costruzioni. Infatti,
è proprio nell'industria che si registrano le maggiori differenze
tra le diverse aree del Paese. Gli irregolari al Mezzogiorno nell'industria
arrivano al 15% contro il 3,8% del Nord. Nelle costruzioni l'irregolarità
è del 27,5% al Sud, 11,4% al Nord.
I lavoratori irregolari sono passati dai 3 milioni e 262 mila del 1995
ai 3 milioni e 579 mila del 2001.
Il sommerso colpisce in modo massiccio tutti i settori dell'economia meridionale,
dall'industria (19,5% nel 2001) ai servizi (21,5%). Al Sud l'incremento
maggiore di situazioni irregolari si è registrato in agricoltura
dove il peso del nero e' passato dal 34,8% del 1995 al 40% del 2001.
(Centro di Documentazione e Lotta / 2 dicembre 2003)
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