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Il portiere
Il multiworker
La cameriera
Alla ricerca di una vita "normale"
 


 

Alessandro ha scelto di lavorare di notte, per passione ma anche per necessità.
Ha dovuto lasciare l'università, rinunciare alle serate brave con gli amici,
costruire un'esistenza "alternativa" in attesa di una vita "normale.

Alessandro e Ciro

“Sono tre anni che lavoro come barista
in un noto locale del centro di Salerno.
Ho iniziato nel gennaio del 1997. Prima ero iscritto all’Accademia delle Belle Arti
di Napoli ma non avevo i soldi per mantenermi agli studi e così, dopo una breve parentesi, sempre come barman,
in un altro locale della città, ho cominciato a lavorare da Ciro, per me un grande amico”.
“Quella di lavorare di notte non è stata una scelta pensata ma casuale. Sono convinto, infatti, che sia meglio trovare
un impiego di giorno, “regolare”,conoscere le persone per come sono realmente e non alterati dall'alcol". "E poi spesso devi divertirti anche se non ne hai voglia, stando attento a non reagire alle provocazioni di quei clienti che esagerano e gratuitamente offendono”.
“Il bar è per me una seconda casa. Guadagno 800 euro al mese. Mance niente. Io e i ragazzi che frequentano il locale siamo una grande famiglia. Non prenderei mai soldi extra da persone amiche”.
“Ogni sera è una festa. Si incontrano tante persone, ognuna diversa che racconta una storia, segnata da crisi, amori, passioni, sogni. Il mio ruolo, oltre a quello di spettatore, è in alcuni casi anche di confidente. Come barman, invece, la mia specialità è il cocktail martini, ma so preparare anche degli ottimi margarita”.

Alcuni amici di Alessandro: Bruno, Chiara e Danilo al bar

“Il mio più grande rammarico resta il non aver potuto frequentare l’università. Uscire non è più un problema perché molti dei miei amici lavorano in locali notturni. Anche loro, come me, lo fanno per necessità, e poi è più facile inserirsi in un tipo
di attività del genere. Alla fine è un lavoro che, se fatto bene, ti dà la possibilità di divertirti”. "E poi, sono tante le cose che perdi, e a lungo andare mancano: dalle vacanze al piacere, semplice, di uscire con gli amici. Al momento riesco solo a dedicare parte del mio tempo alla palestra”. “E’ anche difficile relazionarsi con una persona, con una donna, senza trovare difficoltà a vedersi e stare insieme".

“La cosa più bella che mi sia capitata da quando lavoro è aver incontrato Flora.
Per un lungo periodo, lavorando di fronte, a pochi metri di distanza, siamo stati amici, poi ci siamo innamorati e ora sono due anni che stiamo insieme. Avere gli stessi orari ci ha aiutato a far crescere il nostro rapporto”.

Alessandro e Flora, la fidanzata

“Sul lavoro notturno per le donne credo che il problema sia dato dagli orari. Spesso, infatti, si finisce di molto tardi e, quindi, è più facile incontrare gente molesta e ubriaca. In molte altre città d’Italia il problema non si pone perché
turni e orari sono completamente diversi”.

“Ho tanti interessi. Mi piace sciare, viaggiare, seguo il motociclismo e sono un amante dei motori, ma la mia grande passione da sempre è la fotografia digitale. Prima di iniziare a lavorare di notte insegnavo proprio in un Istituto Tecnico. Ho lavorato lì per un anno”.
“Il mio sogno è aprire un locale, un american bar. Un’attività per alcuni versi facile ma rischiosa perché c’è molta concorrenza. Se non dovessi riuscirci nel giro di due anni cambierò strada radicalmente. Tornerò ad occuparmi di fotografia e grafica”.