Il retrobottega che nasconde un ospedale

Abbiamo rilevato questo negozio nel 1989 e abbiamo messo su un piccolo negozietto di souvenir”.
I clienti del vecchio proprietario, un restauratore di bambole, continuavano a portare i giocattoli da riparare. E' così che Pierina Cesaretti ha cominciato a dedicarsi all’ospedale per orsacchiotti e per bambole.

"Si può dire che sono diventata dottoressa di questo ospedale - dice Pierina - grazie esclusivamente ai miei clienti". Sono loro ad averle conferito una "laurea ad honorem" che le ha permesso di operare su bambole e orsacchiotti. Le richieste cominciavano a moltiplicarsi e Pierina si è dovuta dare da fare: "Ho imparato tutto da sola, mi sono documentata. Ho frequentato dei corsi e ho letto molti libri. Poi il lavoro è diventato una passione e ho trascorso serate intere nella mia soffita a cercare parrucche, braccia o teste di bambole per accontentare i miei clienti".

La signora Pierina, ha anche frequentato un corso di inglese che le ha dato la possibilità di comunicare con gli stranieri di passaggio nella capitale. Dopo tanti sacrifici per imparare il mestiere, oggi la dottoressa ha acquisito una certa notorietà tra gli appassionati del settore e la clientela è aumentata notevolmente.

La clientela è varia: dalle persone anziane legate affettivamente alle bambole ai collezionisti. Ma a rivolgersi all'ospedale ci sono anche persone che fanno parte del mondo dello spettacolo: compagnie teatrali oppure scenografi televisivi. "Molte delle mie bambole sono state affittate per girare spot televisivi o film", dice con orgoglio Pierina. "Il guadagno - continua - è irrisorio, c’è tanto di quel lavoro dietro alla riparazione di una bambola che se dovessi pensare ai soldi non lavorerei più". Per i pezzi di ricambio la dottoressa deve recarsi nei mercatini a caccia di pezzi di ricambio spesso fuori produzione come ad esempio occhi, parrucche e scarpine.