Dopo Porto Marghera, Gela e Priolo, dopo la diossina in Campania, nella lista nera dei siti più inquinati d'Italia c'è un nuovo nome: è la
valle del fiume Sacco, tra Roma e Frosinone.

Il foraggio, il latte del bestiame e il mais erano stati contaminati da un pericoloso pesticida finito nel fiume:il beta-esaclorocicloesano (beta-HCH). Colpevoli le discariche di rifiuti tossici di Colleferro, mai bonificate.

Ma per alcuni la contaminazione è arrivata anche dalla terra di scavo dei cantieri della "Tav" Roma-Napoli, linea che corre proprio lungo il Sacco. In quella terra, regalata dalle società che avevano l'appalto, c'era il beta-HCH.

La seguente pubblicazione è il lavoro individuale di fine corso di Concita Minutola, allieva dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino. Il materiale audiofotografico è stato raccolto tra dicembre 2005 e aprile 2006.
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Urbino, 23 maggio 2006