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Per le strade dell'Umbriatrombettista sul bus

Da due anni quindici ragazzi
girano la regione suonando nelle piazze.
A metà strada tra le vecchie bande di paese
e le marching band di New Orleans,
la storia di un gruppo nato per caso

Il trombettista avanza con andatura dinoccolata lungo la strada principale. Gli altri musicisti lo seguono in fila indiana, imitandone i movimenti. Suonano un vecchio motivo r’n’b del duo Sam & Dave, Hold’ on, I’m comin’, riarrangiato per l’occasione. Dietro, una trentina di persone accompagnano divertite l’esibizione del gruppo, battendo le mani e muovendosi a tempo. Quando salgono sul palco per la seconda parte dello spettacolo, i musicisti si trovano di fronte una piccola folla.

I ragazzi della P - Funking Band suonano assieme da due anni e ormai ci sono abituati. I loro spettacoli assomigliano ad una palla di neve che si ingrossa man mano che procede nella sua discesa: parte in sordina, acquistà velocità e diventa sempre più grande, fino a travolgere tutto. Il gruppo si rifà alle street band di New Orleans, capaci di trasformare in una chiassosa sarabanda anche le cerimonie funebri. Come le vecchie bande di ottoni, anche la P - Funking Band è composta solo da strumenti a fiato: cinque tombe, tre sassofoni, due tromboni, una tuba e quattro percussionisti. Un ensemble unico in Umbria e uno dei pochi a livello nazionale.

"L’idea di formare una marching band – racconta Riccardo Giulietti, trombettista e direttore artistico del gruppo – ci è venuta circa tre anni fa ed è dovuta più che altro a un’esigenza pratica. All’epoca suonavo in un gruppo rhythm & blues e dovevamo esibirci al Tropea Blues Festival. Ma, essendo l’ultima ruota del carro, avremmo dovuto suonare su uno dei palchi secondari. Così, per coinvolgere il pubblico, ci è venuta l’idea di suonare alla maniera delle street band di New Orleans, marciando e improvvisando qualche passo di danza. Abbiamo riarrangiato al volo le canzoni solo per gli strumenti a fiato e ci siamo messi a suonare lungo la strada che portava alla piazza. In poco tempo si è formato un piccolo capannello di persone che ci seguiva e ci incitava".

Lo spettacolo calabrese ha acceso la miccia, ma è passato più di un anno prima che i ragazzi decidessero di mettere in piedi una marching band. A martellare gli altri con l’idea è stato soprattutto Gabriele Rondoni, uno dei trombettisti del gruppo. "La reazione del pubblico di Tropea ci aveva davvero colpito – dice Riccardo – ma non al punto di trasformare un’esibizione estemporanea in un progetto duraturo. Per me era finita lì, ma Gabriele non si rassegnava: mi ha telefonato per un anno cercando di convincermi".

A conti fatti Gabriele ha avuto ragione. Il gruppo ha iniziato a suonare negli ultimi mesi del 2006, girando per tutta l’Umbria e senza disdegnare qualche puntata nelle regioni limitrofe, e ha concluso il 2007 con oltre sessanta concerti all’attivo. La band si è esibita al Narni Black Festival, alla Giostra della Quintana di Foligno e ha aperto il concerto del chitarrista Robben Ford, famoso per le sue collaborazioni con Miles Davis, in occasione di Trasimeno Blues.

Non è facile spiegare che genere di musica suoni la P - Funking Band. Gli stessi componenti del gruppo non sanno rispondere. "La nostra musica – spiega Riccardo – è una summa delle cose che ci piacciono. Al jazz delle prime marching band abbiamo unito funk, swing, disco music, rhythm’n’blues e soul. Suoniamo canzoni di Herbie Hanckock, George Clinton e della Dirty Dozen Brass Band di New Orleans, ma anche pezzi di artisti italiani come Roy Paci e Franco Micalizzi, che ha composto le colonne sonore di molti film polizieschi degli anni Settanta. Ovviamente rivisitati alla nostra maniera: è divertente – e molto difficile – riarrangiare quei pezzi per una banda di quindici elementi".

I ragazzi si ritrovano per provare in un capannone nella zona industriale di Perugia. Una volta mandate a memoria le partiture musicali, tocca alle coreografie, che sono quasi sempre il più semplici possibile. "Cerchiamo di non complicarci troppo la vita" spiega Riccardo. "Studiamo qualche passo e proviamo a suonarci sopra. Niente di troppo elaborato, alla fine ci interessa soprattutto coinvolgere il pubblico". Il gruppo sembra riuscirci bene. "Una delle serate più divertenti è stata la notte bianca di Spoleto. Abbiamo iniziato a suonare alle dieci di sera e siamo andati avanti fino all’alba. Siamo andati su e giù per le strade della città, per di più sotto la pioggia. Ma la gente ci seguiva lo stesso, ci applaudiva e ci invitava a bere nei locali".

Per il 2008 sono già una trentina le date in calendario, ma presto se ne aggiungeranno altre. Nonostante l'apprezzamento per il gruppo continui a crescere, per i ragazzi non si tratta ancora di un impegno a tempo pieno: tutti i componenti della band, infatti, studiano o lavorano. "Suoniamo soprattutto per divertirci, non abbiamo mai pensato di farne un lavoro" dice Gabriele. "Finora la difficoltà maggiore è stata trovare un ragazzo della nostra età che suonasse la tuba marciando. Non è stato semplice".

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Questa pubblicazione è il lavoro individuale di fine corso di Luca Santocchia, allievo dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino.

Urbino, 23 maggio 2008