Quel brindisi all’incompiuta:
Il ricordo amaro della festa
Pubblicato il 16/04/2012
GUINZA (MERCATELLO SUL METAURO) – Doveva essere un giorno da ricordare, uno di quelli da raccontare a figli e nipoti. Per i duemila abitanti di Mercatello sul Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, il primo novembre 1990 era il giorno della grande festa.
Per tutti l’appuntamento era alla Guinza, per la storica apertura del cantiere. “Entro un anno – annunciò Gianni Prandini, allora ministro dei lavori pubblici, poi finito sotto inchiesta per tangenti – voglio tornare per l’inaugurazione”. Il progetto prevedeva di realizzare, tra i comuni di Mercatello e San Giustino, una galleria di 6 chilometri che, attraversando l’Appennino, avrebbe finalmente collegato in modo rapido le Marche all’Umbria, e da lì alla Toscana.
Dall’inaugurazione del pre-foro fino a oggi sono passati più di vent’anni, ma ancora alla Guinza tutti aspettano il passaggio della prima auto.
Resta solo il ricordo amaro della festa, “costata – ricordano in molti – quasi 300 milioni di vecchie lire”. Tanto sfarzo a Mercatello non si era mai visto: “Hanno bevuto e mangiato, ricordo i camerieri con i guanti bianchi che servivano caviale e champagne”, afferma Franco, titolare del Bar Rinaldi a Mercatello, presente il giorno dell’inaugurazione.
“Che fine hanno fatto tutti quei soldi?”, denunciano altri abitanti, ormai disillusi. Secondo loro la galleria non verrà mai completata: “Colpa della classe politica, di ieri e di oggi”, concordano. Eppure c’è chi non ha perso la speranza: “Sarei pronto a pagare un pedaggio pur di vederla completata”, spiega Franco.
Nonostante la spinta per far ripartire il cantiere, di certezze per gli abitanti della Valle del Metauro ne restano poche.