Le sorgenti del Peschiera si trovano nel comune di Cittaducale, pochi chilometri quadrati e meno di settemila abitanti, che da Roma si raggiunge percorrendo l’antica via Salaria per 86 km, viaggiando in senso contrario rispetto all’acqua. Oggi è l’unico territorio della provincia di Rieti che, dopo 77 anni, ha chiarito la sua posizione con l’attuale gestore dell’acquedotto, la multiutility Acea.
E’ il 1937: undici anni dopo l’Agea (Azienda governatoriale incaricata della gestione delle acque) il comune ottiene una concessione sulle sorgenti del suo territorio, ma può captare solo fino a 20 litri al secondo. “Una situazione che sin dall’origine vede ridotti i diritti degli abitanti, che invece dovrebbero usufruire gratuitamente di una risorsa indispensabile”. A dirlo è il sindaco di Roberto Ermini, eletto solo due anni fa, ma che conosce per filo e per segno la disputa storica sulle sorgenti del Peschiera. “E’ la questione che affronto più spesso come amministratore, spero che quando finirò il mandato questa storia sarà conclusa”.
Nel 2003 Acea stipula con Cittaducale una prima convenzione decennale in cui prevede un risarcimento attraverso la fornitura gratuita di acqua potabile fino a 20 litri al secondo e 300mila euro l’anno. I soldi arrivano regolarmente fino al 2011, ma nel frattempo la multinazionale continua a fatturare l’acqua erogata ai civitesi. Nel 2008 , sulla base di un’interpretazione unilaterale della concessione, la società chiede al Comune il pagamento di oltre 2 milioni di euro per l’erogazione dell’acqua oltre la soglia dei 20 litri al secondo. ”Nel 2011il debito era passato a una società che, con i ritardi accumulati, ci aveva fatturato circa 4 milioni. Dopo anni di battaglie legali e ricorsi, siamo riusciti a risolvere la questione”.
Il primo settembre 2012, dopo il referendum sull’acqua e soprattutto “anni -aggiunge Ermini- di promesse non mantenute, anche da parte di provincia e regione” il comune decide di risolvere in autonomia con Acea: le due parti firmano il terzo accordo in cui si stabilisce che l’amministrazione ha diritto a captare fino a 80 litri di acqua al secondo da distribuire fra le sue 13 frazioni: “Non sa quante volte- afferma il sindaco- i comuni del Cicolano sono rimasti a secco. In agosto è un problema anche per i territori di montagna” . ”Inoltre – prosegue- il debito contestato finora ai civitesi si considera estinto”. La nuova concessione è valida fino al 2038.
Il primo cittadino di Cittaducale apprezza la nuova legge sull’acqua : “Per fortuna è diversa dalla bozza discussa in gennaio, spero che gli altri territori riescano a risolvere al più presto”. E conclude con un invito al comune di Rieti, sottoscritto da Codici, l’associazione consumatori della provincia: “Petrangeli dia l’assenso alla costituzione di una nuova società dell’acqua direttamente gestita da noi amministratori, così finalmente disporremo della nostra risorsa più preziosa”.
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