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Aldin
Hodzic, 18 anni, musulmano
Quali sono i problemi più gravi?
I giovani non hanno lavoro, non hanno soldi, non possono fare niente.
Non possiamo uscire né divertirci, non possiamo nemmeno prendere
la patente. La sera c’è poco da fare, ci ritroviamo
in piazza, si chiacchiera, si beve. Si fa sport. Cioè, partite
di calcetto, e un po’ di ping pong al “Centro culturale
giovanile”, che in realtà è un capannone in
piazza.
Un altro problema sono i conflitti tra le famiglie.
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di Aldin
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Kenan
Mujcin, 23 anni, musulmano
Ma c'erano conflitti anche prima?
Il problema principale restano i soldi. Senza soldi non puoi far
nulla, uscire, andare in città, divertirti. Fai una vita
molto monotona per un ragazzo chiuso in questo buco di paese. Non
ci sono opportunità di guadagno. Il massimo che puoi fare
è lavorare a giornata, per venti marchi al giorno se ti va
bene. E poi ti arrangi con quel che coltivi nell’orto.
E la povertà crea divisioni nel paese. Se non hai la macchina
guardi con invidia chi ce l’ha, stai a guardare se uno non
invita mai ma si imbuca sempre quando si tratta di bere.
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di Kenan
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Anto
e Mara Simic, 59 e 57 anni, croati
Ma c'erano conflitti anche prima?
Quelli concreti della ricostruzione. Per esempio la donazione che
ci hanno dato non ha coperto tutto l’arredamento della casa;
le cose più semplici, perfino il letto e il tavolo, abbiamo
dovuto procurarcele da soli. L’altro guaio è non avere
un maiale o altri animali.
E poi il fatto che i giovani non tornino. Anzitutto perché
non c’è una scuola, non si può contare quella
di Gornje Kolibe dove si usa il cirillico. Un’altra cosa spiacevole
è quella del nome: la città vogliono chiamarla “Srpski
Brod”, invece il suo nome è Bosanski. Non è
giusto, questo ci dà fastidio perché siamo nati in
un paese con un altro nome.
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di Anto
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Nedo
e Ruza Glavic, 66 e 63 anni, croati
Ma c'erano conflitti anche prima?
In questi anni la cosa peggiore da sopportare è stata l’invalidità
di nostro figlio. Tutto il resto non ha davvero importanza.
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di Nedo
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Pavo
e Slavica Dujak, 48 e 41 anni, croati, residenti in Croazia
Ma c'erano conflitti anche prima?
I problemi sono troppi da elencare. La guerra non ha distrutto solo
le case, ma fabbriche, ospedali, negozi. Questo è forse il
problema più grave. Non c’è lavoro. Se vuoi
lavorare devi andare in Croazia. E non ci sono aiuti per cambiare
questo stato di cose.
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di Pavo
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Nenad
Pejcic, 29 anni, serbo
Ma c'erano conflitti anche prima?
Il problema maggiore è la mancanza di lavoro. Io per mantenermi
lavoro a giornata. Mi offro come operaio nei cantieri. Guadagno
15 euro al giorno, quando va bene. Mio fratello lavora nella raffineria
di petrolio, che prima della guerra impegnava gran parte della popolazione.
Ma adesso lavora a bassissimo regime, e si dice che presto lasceranno
tutti a casa. Mio padre dovrebbe avere una pensione, ma non ha abbastanza
anni di contributi. Qualche anno fa aveva comprato un cavallo, e
grazie a quello raggranellava qualcosa. Ma da quando il cavallo
è morto si sente inutile.
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di Nenad |
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