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IL RISVEGLIO


9.05: svegliarsi in tre

Mattino, ore nove. C'è odore di caffè nella stanza n. 2 del primo livello, al Collegio la Vela. Marianna è ancora a letto, col viso sul cuscino. Sul guanciale accanto a lei c'è un cuscino a forma di coniglio rosa.
"Sveglia, Mari", ”dice a voce alta Fiorella, una ragazza pugliese di 28 anni. Solleva le coperte: Marianna è ancora distesa, indossa un pigiama celeste. Anche Rino, un giovane siciliano di 27 anni, si avvicina al letto.
Per sollevare Marianna c'è bisogno di due accompagnatori: soffre dalla nascita di tetraparesi spastica. Non può muovere le gambe e ha un controllo approssimativo delle mani e del viso. Dopo averla afferrata per le braccia,
Rino e Fiorella la sollevano e la fanno sedere sulla sedia a rotelle.

9.10: in bagno

C'è una doccia enorme nel bagno che Marianna non utilizzerà mai. Sul piatto sono appoggiate alcune bacinelle verdi. Rino e Fiorella la accompagnano nella stanza.
Sulla porta del bagno è attaccato un foglio bianco. C'è scritto: "Avviso agli ospiti. Udite-Udite. Ogni volta che parlerete Marianna, lei i risponderà sempre e comunque con cognizione di causa...State attenti!".
Rino e Fiorella sono due volontari dell'Ersu, l'Ente regionale per il diritto allo studio, che hanno superato una selezione per diventare accompagnatori. Quattro anni fa Marianna aveva a disposizione nove persone: oggi sono quattro e sono appena sufficienti per le sue esigenze. Ogni accompagnatore guadagna cinque euro all'ora.

9.17: la telefonata imprevista

Per andare dal Collegio all'Università gli studenti disabili hanno a disposizione un servizio navetta organizzato dall'Ami, l'Azienda per la mobilità integrata di Urbino. Il bus è stato prenotato per le dieci. Squilla il cellulare di Marianna, è Fiorella a rispondere: l'autista le fa sapere che può venire a prenderle alle 9,30 o alle 10,30. Marianna risponde che le va bene per le nove e mezza, ma deve affrettarsi.
Dalla società Ami fanno sapere che non vengono richieste più di dieci corse al giorno, anche perchè gli studenti portatori di handicap cercano di spostarsi tutti insieme.

Assistenti part-time


Perché fare assistenza ai disabili come lavoro part-time per l’università?
Rino, che segue Marianna da un anno,
dà una risposta emotiva: “I disabili
ci insegnano molto, danno coraggio.
Per me è una crescita personale”.

Ci sono, però, anche dei vantaggi economici nell’assistenza ai portatori
di handicap. Che non sono secondari
nella scelta di questa occupazione part-time.


9.20: un cappuccino di corsa

Fiorella ha preparato per Marianna un cappuccino: lo appoggia sulla scrivania in una grande tazza bianca. C'è poco tempo per berlo, ma lei ce la fa. I due accompagnatori si avvicinano a Marianna con il giubbotto: le fanno infilare
il braccio destro nella manica, poi la sollevano per far passare il giubbotto dietro la schiena, infine spinge la mano nella manica sinistra.

Ricordi di scuola (audio)

"Sono incapace di scrivere, incapace di leggere: perchè nessuno me l’ha insegnato perché alle scuole elementari...A Natale in prima elementare la mia maestra ha detto che ero troppo lenta e gli altri bambini erano più veloci: io rallentavo la classe. Ho questo handicap, non per una mia incapacità, ma per una incapacità
dell’insegnante a insegnare".


9.28: Marianna è pronta per uscire