Alla scoperta del Grande Fratello

Una legge consente di monitorare tutti i tipi di corrispondenza

Sorm, il gemello russo

Anche l'ex-Kgb si dà allo spionaggio elettronico


"E’ come se l’intero apparato dei servizi di sicurezza domani piangesse sulle tue lettere d’amore". Il sarcastico banner, messo in linea da un gruppo di web designer russi, contiene un preciso avvertimento per i connazionali: tutti i computer sono sotto controllo. Ormai è ufficiale: non accontentandosi più di leggere la normale corrispondenza e di ascoltare le telefonate, il Kgb, o meglio il suo erede Fsb (Federal Security Bureau), si mette al passo con i tempi e si dà allo spionaggio via Internet. Nome in codice del progetto: Sorm. Paternità: Fsb, appunto. Maternità: Goskomsvyaz, ovvero la Commissione statale per le comunicazioni. Luogo di nascita: Mosca.

Chi pensava che le intercettazioni planetarie fossero esclusivo appannaggio dell’anglosassone Echelon è costretto a ricredersi: oltre a un fratello minore, l’europeo Enfopol, Echelon ha pure un gemello oltre cortina. Con tanto di colbacco e stella rossa. Sorm, sigla dietro la quale si nasconde un incomprensibile "sistema per la misurazione dell’efficienza della ricerca", ha mosso i primi passi a metà degli anni ’90, intercettando il traffico telefonico e la navigazione Internet. Dal ’98 ha fatto un salto, passando a schedare tutti gli utenti che si collegano alla Rete attraverso i 350 provider russi. All’inizio, Sorm-2, nome proprio della seconda fase del progetto, ha monitorato la corrispondenza elettronica da e per i territori delle ex repubbliche sovietiche; poi, ha esteso il proprio controllo ai siti presenti nel dominio ".ru" e perfino alle pagine web visitate da circa un milione di internauti russi.

"I provider di Mosca e delle province hanno aperto una porta per consentire l’accesso agli agenti di sicurezza e fargli dare un’occhiata al traffico", ha spiegato Anatoly Levanchuk, il consulente informatico che ha pubblicato su Internet l’atto costitutivo di Sorm. In pratica, i provider sarebbero stati costretti a installare nei loro server delle "black box", scatole nere, che deviano automaticamente il traffico Internet al quartier generale del Fsb. L’obiettivo dichiarato è , ovviamente, come nel caso di Echelon, quello di dare la caccia a terroristi, banditi e criminali di tutte le specie, oltre a combattere le forme di delinquenza tipiche del post-comunismo: mercato nero e fuga di capitali. Ma, nonostante Alexei Rokotyan, capo del dipartimento elettronico del ministero delle Comunicazioni, si affretti ad assicurare che il progetto non mira al "totale controllo delle informazioni trasmesse via Internet, attivisti per i diritti civili e militanti della privacy online denunciano il pericolo. Molti provider affermano di essere stati costretti a installare l’attrezzatura Sorm: a quello di Vologograd, il Bayard-Slavia Communications, ha raccontato il titolare Nail Murzakhanov, sono state addirittura tagliate le linee e minacciate multe per aver rifiutato ai servizi "l’accesso pieno e incontrollato alle comunicazioni dei clienti".

E, se non bastasse l’occhio indiscreto dei servizi segreti, anche altre forze di polizia - il fisco, il ministero dell’Interno e quello degli Esteri, le guardie di frontiera e i servizi di sicurezza parlamentare - possono entrare nei computer dei cittadini russi, leggere le loro e-mail, seguire la loro navigazione. Per legge:  quella che il presidente Putin ha firmato il 5 gennaio 2000, estendendo a Internet un provvedimento del 1995 che già dava all’intelligence il diritto di tenere sotto controllo tutti i tipi di corrispondenza e ogni conversazione telefonica. Certo, è necessaria l’autorizzazione della magistratura e, nelle indagini che coinvolgono la sicurezza nazionale, anche quella della Corte Costituzionale, ma sono in molti a temere un abuso di potere da parte della Fsb e degli altri organismi investigativi. "E’ la fine della privacy - ha detto Boris Pustintsev, leader di un gruppo di tutela dei diritti civili di San Pietroburgo - prima erano solo i servizi segreti a poter violare la nostra privacy, ora questo potere è esteso ad altre sette agenzie e sarà duro lottare contro un mostro a otto teste". O, forse, un Grande Fratello travestito da "matrioska".