Ronzio di Vespe
nel capoluogo emiliano
 
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Ad ogni arco una Vespa. Bologna è famosa per le due Torri e per i portici che caratterizzano il centro storico, dietro grandi portoni di legno ci sono poi cortili interni riparati dagli occhi dei turisti. Non è necessario sbirciare dietro gli ingressi privati per rendersi conto che la Vespa è molto diffusa nel capoluogo emiliano romagnolo. Basta fare attenzione mentre si cammina sotto i portici, il rombo si distingue fra quelli degli altri scooter, senza contare le molte appoggiate ai muri delle case o appunto lasciate sui loro cavalletti nei cortili.

"E’ una questione di comodità – dice Sandro – mentre assicura la propria Vespa con una grossa catena. Io abito fuori centro, trovare parcheggio è molto difficile e poi con la Vespa riesci a evitare il traffico". "Io ho scelto Vespa – dice Massimo – perché ha le marce. E’ più divertente di uno scooter di quelli nuovi". Giovanni ha quasi 65 anni: "Io ho sempre scelto Vespa da quando l’hanno inventata. E’ il mio mezzo per spostarmi". Si vedono passare anche molte ragazze a cavallo delle loro Vespa: "La uso per andare in università – dice Silvia – non costa molto mantenerla e ho speso poco anche quando l’ho comprata".

A Bologna non poteva mancare poi una delle sedi di WP abbigliamento, concessionaria in esclusiva dell’abbigliamento Vespa. "E’ stata fatta una ricerca di mercato – dice Valeria Caffagni – la nostra azienda è stata scelta per la storia che ha: abbigliamento sportivo, ma di classe". Fra le Vespe che circolano per le strade bolognesi ogni tanto se ne vedono di bianche, guardando meglio si nota una scritta blu: Comune di Bologna. Dopo una grossa fornitura all’inizio degli anni ’70 altre ne vennero acquistate durante gli anni: bianche e blu per i vigili urbani, solo bianche per gli spostamenti di tutti i dipendenti comunali. Il motivo principale della scelta, dicono al comune, è stato il parabrezza: d’inverno fa molto freddo e con quello ci si ripara.

Ricorda bene il freddo terribile degli inverni nei quali andava a lavorare in Vespa anche Giorgio Guazzaloca, il sindaco di Bologna. Ne ha cambiate due, la prima aveva ancora il fanale basso: "Ne ho un buon ricordo – dice – la cosa che amavo di più era il ripostiglio, riuscivo a farci entrare di tutto!". Anche Giacomo Strazzani, 26 anni, consigliere comunale, ha da poco acquistato una Vespa 150, 4 tempi. "Non mi posso definire un vespista – dice – sono un motociclista. La Vespa però mi è semprepiaciuta e l’ho comprata perché è comoda, attacchi la valigetta al gancio e sfrecci in mezzo al traffico. Da ottobre ho già fatto 1900 km, la uso anche la domenica per farci delle scampagnate". Chi sicuramente può essere definito vespista invece è Giovagnoni, il presidente del Vespa Club di Bologna, 79 anni. Dai primi anni ’50 ha cambiato 26 Vespa: "Cosa ha di più Vespa? La simpatia, la classe, è sorpassata ormai ma mantiene il suo fascino".

Pagine a cura
di Barbara Righini
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