Una curva molto pericolosa
Dietro la rete, vicino al campo

 

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L'Armata Ducale in curva

L'ultimo angolo dello stadio di Urbania è riservato ai tifosi dell'Urbino. Uno spicchio che una rete separa dalle tribune. Uno spazio piccolo, quasi insufficiente per contenere tutti quelli che sono arrivati. Oltre alla quarantina di persone che sono arrivate con il pullman, altri sono arrivati con le loro auto. E' il richiamo del derby. "Fosse stata la Vadese - dice Andrea - ne sarebbero venuti ancora di più". Bastano comunque a farsi sentire anche perché tanti arriveranno a partita iniziata con le loro auto.

Andrea entra per primo, si sistema sulla ringhiera e sistema tutti gli altri. "Ci vuole equilibrio per la coreografia". Dante e Marco si sistemano al centro con il cartellone dalla "curva pericolosa". Gli altri sono tutti intorno. A ognuno viene data una bandierina: quelli che stanno alla sinistra di Andrea l'hanno gialla, gli altri blu. Si sventolano le bandiere e Andrea comincia a intonare i cori. I primi battibecchi con la tifoseria avversaria ci sono stati al passaggio sotto la loro zona, ma il bello viene adesso. Cori per la squadra, cori per i giocatori e, soprattutto, cori contro gli avversari.

All'inizio del secondo tempo entrano in campo anche i fumogeni. Ovviamente gialli e blu. Ovviamente da trasferta (ai meno esperti bisognerà spiegare che c'è differenza fra fumogeni da casa e da trasferta ed entrambi sono nel necessaire del tifoso). E da qui entrano in gioco anche le forze dell'ordine. I fumogeni creano disordini, il fatto che l'Urbino perda anche di più. Più di tutto però a fare imbestialire i tifosi urbinati sono quelli degli avversari. Sono pochi e tentato di rispondere al continuo cantare dell'Armata. Questo proprio non si può sopportare! Non c'è niente di peggio per una tifoseria che farsi superare sul proprio campo da una tifoseria neanche organizzata.

Alla fine, oltre agli insulti, volano anche alcuni pezzi dello stadio. Anche i ragazzi che in corriera e alla partenza sembravano più tranquilli, si agitano, urlano e inveiscono contro i tifosi avversari. La rete viene rotta e Andrea si arrampina per "discutere" meglio. La partita va avanti da sola e lo spettacolo è davvero tutto nel settore ospiti. Andrea della partita non vede quasi nulla. Al campo lui rivolge le spalle, il suo compito è quello di non far distrarre gli altri, di farli cantare. Li incita con il megafono. Lui intona la prima frase del coro e gli altri lo seguono. Lui decide la coreografia.

Terminata la partita, i tifosi urbinati sono gli ultimi a lasciare lo stadio. Già dalla metà del secondo tempo i carabinieri si sono posizionati ai lati del settore dove è sistemata l'Armata. Temono disordini, botte e soprattutto vogliono i documenti di alcuni ragazzi. L'uscita è tranquilla finché i carabinieri non fermano due ragazzi. E come si risolve il problema? Andrea va a discutere con loro e chiarisce la situazione. Si torna sul pullman per il viaggio di ritorno. Prima però si prende un ricordino da Urbania. La scelta cade sul porta locandina del giornalaio della piazza. Almeno il lunedì non potranno esporre il risultato della partita.

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In curva


Le foto della curva


I video della trasferta


I cori dell'Armata