Più ragazze che tifose
Le bambine cattive che vanno in trasferta

 

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Le ragazze a Urbania

Solo sei. Quando va bene. Cioè quando la trasferta non è troppo lontana, non fa troppo freddo e la squadra vince. Condizioni valide per gli uomini, ma anche e soprattutto per le "armate", le ragazze del gruppo. Fidanzate di qualcuno, in trasferta per amore quindi, ma anche in trasferta per tifo puro e semplice. Trucco da domenica pomeriggio, occhiali da sole alla moda e tanto fiato quando si arriva sul campo nemico. Qualcosa da fare per il dopo partita: un cinema per la sera, il ritiro di un abito per il carnevale.

Sara, Laura, Annalisa, Roberta, Enrica e Veronica. Sono loro le "bambine cattive" dell'Urbino. Prima di salire sul pullman per andare a Urbania sono le uniche che non parlano della partita, raccontano di quello che hanno fatto la sera prima e di uomini, di storie e pettegolezzi. Allo stadio partecipano e si arrabbiano. Cantano come gli altri, le canzoni le sanno bene. Di arrampicarsi sulla rete per insultare gli avversari, però non se ne parla. Nemmeno di brandire in aria l'asta della bandiera. Uscendo sono tranquille, vanno direttamente alla corriera. Pronte a fare qualcosa d'altro, con la sconfitta già quasi smaltita.

Quando la squadra gioca in casa hanno anche il loro striscione. "Bambine cattive" ovviamente. Ma non è sempre esposto. Anzi le ragazze vanno a vedere le partite in casa con più calma. Arrivano a incontro già iniziato e si sistemano con calma. Al gol esultano come gli altri o, meglio, sono gli altri a esultare con loro. Una delle ragazze viene presa in braccio da un collega tifoso. E poi prende possesso della bandiera più grande e comincia a farla sventolare.

Sara, findanzata di Dante, racconta come lui vive le partite. "Si siede lontano e si concentra. Non gli si parla di niente prima della partita". E la stessa cosa succede al ritorno, quando Dante ripensa alla partita. E lei racconta intanto delle trasferte. Della prima che ha fatto lei, "senza arrivare allo stadio perché si è bucata una gomma". Di quelle vicine fatte in macchina. "Ma questa volta - dice Sara - c'era la corriera. E Dante ha detto, se c'è la corriera si va tutti insieme". Lo spirito della trasferta è tutto maschile, alla comodità proprio non si guarda.

E forse alla fine vale per le ragazze di Urbino, per tutte le ragazze allo stadio, quello che dice Nick Hornby in "Febbre a 90": "Ho conosciuto donne che amano il calcio, e che vanno a vedere un sacco di partite in una sola stagione, ma non ne ho ancora incontrata una che viaggerebbe tutta la notte del mercoledì per andare a Plymouth (per vedere una partita di scarso interesse, trasmessa anche in televisione ndr)". La follia calcistica non è delle donne che forse, allo stadio, tirano fuori tutta la loro razionalità, mentre gli uomini ci mettono tutta la passione che hanno. Ma anche per le donne calciofile esiste un sito: http://www.upfront-online.co.uk/overview.htm.

Le ragazze allo stadio di Urbino

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