La valley dei miracoli
di Antonio Rossitto
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La rivincita di Nessuno

 

L'etichetta di Nessuno
La rivincita di Nessuno
Nel futuro un software. E un vino "irriverente"

Per Brancatelli non è stato facile andare via dall'azienda che ha contribuito a fondare. Che ha diretto per dieci anni. Periodo di tempo che lo ha trasformato da signor nessuno in imprenditore di razza, tanto da essere stato eletto anche presidente dei giovani industriali catanesi. Adesso, finita l'avventura Antech, ci riprova.

La nuova scommessa è Zetel, società che produce Nuconga: un software per la gestione degli alberghi. Obiettivo: vendere il prodotto anche all'estero. "Abbiamo già individuato - racconta l'ingegnere catanese - due possibili finanziatori. La prima sede sarà aperta a Londra, poi ci espanderemo anche in Spagna, Francia e Germania". Una sfida che lo affascina. "Siamo gli ultimi arrivati sul mercato, ma proprio per questo il nostro è il prodotto più innovativo. Tra i nostri clienti ci sono catene alberghiere, villaggi turistici, camping, perfino una nave. Ma ci sono anche caserme interessate al prodotto".

A 44 anni si è rimesso in gioco. A quell'età la metà dei siciliani pensa alla pensione: a coltivare un pezzo di terra e a invecchiare bene. Lui no. "Ho davanti ancora molto tempo per fare scelte coraggiose. Per seguire progetti che mi entusiasmino". Adesso c'è quello della Zatel. Una società nata nel 1988: trenta addetti, un fatturato di tre milioni di euro l'anno scorso, un centinaio i clienti in Italia e l'obiettivo di internazionalizzarsi. "La sfida è raggiungere le grandi catene come Jolly Hotel: arrivare come una formichina e cominciare a erodere quote di mercato".

Poi si ferma un attimo. Sorride sornione. Si capisce subito che è uno "spertu", che in siciliano significa intelligente, furbo: anche troppo a volte. Insomma c'è dell'altro. Un nuovo progetto? "Si, ma con l'Etna Valley non c'entra niente. Anzi più old economy di questo non ce n'è". Svelato l'arcano: è il vino la sua nuova passione. Dopo le stazioni satellitari e i software gestionali, Brancatelli si è messo in testa di entrare nel business dell'enologia.

In Sicilia fare il vino è da sempre cosa d'elite. Tutti i più importanti produttori dell'isola sono discendenti di antichi e nobili casati. Per questo sull'etichetta del vino prodotto assieme all'amico Ciro Biondi c'è scritto Nessuno. Che oltre a evocare Ulisse, vuole sfatare un altro mito. "Quello secondo cui il buon vino lo possono produrre solo i duchi, i principi e i baroni". Un po' la stessa logica seguita quando partì il "progetto Antech": sfuggire alle vecchie regole che hanno da sempre immobilizzato la Sicilia.

Per adesso sono state prodotte solo 3500 bottiglie. Uno stand al Vinitaly è stato il test. "Ed è andato bene: abbiamo ordini da tutta Italia. L'annata 2000 la produrremo in 5000 bottiglie e sarà presentata a Verona l'anno prossimo. Poi stiamo cercando altri vigneti. Ma non siamo i soli, in tanti adesso vogliono investire nei vini siciliani". L'ingegner Brancatelli l'ha capito un po' prima degli altri. Solo che adesso può lanciarsi nel business senza chiedere aiuto. Produrre, partendo quasi dal nulla, un vino. E chiamarlo "Nessuno". Mentre davanti gli scorrono le facce di tutti quelli che un tempo gli dicevano "no, grazie".


Dossier multimediale dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino - maggio 2002