Rumba,
Cha-cha-cha, paso double, jive e samba per i latino americani.
Tango, valzer viennese, valzer inglese, fox trott, per gli standard.
Ecco le danze olimpiche. Ma ballare non significa semplicemente
conoscere i passi giusti, le figure e le combinazioni della danza.
Ogni ballo va interpretato e dietro ogni ballo si nasconde una
storia diversa. Origini cubane e spagnole per i latino americani,
europee per gli standard.
Rumba
-
E' il ballo dell'amore e del corteggiamento per eccellenza. Nasce
all'inizio del 1900 nei quartieri poveri dell'Avana e per molto
tempo rimase confinata nella periferia urbana. I movimenti audaci
del cvaliere venivano considerati troppo licenziosi per le dame.
Maracas, la marimba e le claves ne scandivano il ritmo, ma quando
la povertà non permetteva l'uso di strumenti le percussioni
si affidavano agli utensili domestici. Le prime apparizioni nelle
sale da ballo americane ed europee risalgono agli anni '30.
Samba
-
Etimologicamente la parola samba ha una duplice derivazione. Per
alcuni dal termine zampo, che serviva ad indicare le due categorie
di brasiliani: quelli di discendenza negra e quelli meticci del
filone indios. Per altri deriva dalla parola semba, che sta ad
indicare quel particolare movimento del bacino di alcuni balli
tipici dell'Angola portoghese. Più probabile questa seconda
discendenza, arrivato in Brasile infatti, la samba (di genere
maschile in lingua portoghese), diventava il ballo degli schiavi
importati dall'Angola e dal Congo per lavorare nelle piantagioni
della canna da zucchero. Nato come ballo sociale solo successivamente
diventava ballo di coppia. Approda in Europa nel 1920 mentre,
a Rio de Janeiro, già da qualche anno era esploso nelle
prime scuole che preparavano i carri per il carnevale. La sua
diffusione di massa avveniva solo più tardi. La samba richiedeva
una semplificazione. Acquisiva una forma compiuta solo dopo la
seconda guerra mondiale con il riconoscimento di specialità
nelle danze latino americane.
|