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Il
biocondominio
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E
in futuro...
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Gli "ingredienti" per una casa ecologica L'intervento si fonda su un progetto in cui sono considerate globalmente tutte le interazioni che caratterizzano il sistema edificio-salute-ambiente. Come operazione preliminare, per esempio, sono state individuate le correnti geopatiche generate da scorrimento d'acqua e faglie per poter posizionare al meglio gli alberi - in strada sono stati piantati dei fichi per la loro capacità di assorbire i campi elettromagnetici - e la disposizione delle stanze negli alloggi. Per evitare l'inquinamento elettromagnetico e l'effetto "gabbie di Faradey" si è rinunciato ad una struttura in c.a.: è stato quindi necessario adottare una muratura tutta portante, cioè senza pilastri, tamponamenti e tramezze interne. "Sono almeno vent'anni - spiega Sasso - che non se ne realizzano con questa altezza e tutti sono convinti che non si possa. Finalmente uno statico dice che è fattibile, basta realizzare una struttura scatolare con poche aperture e luci di solaio modeste. Però lo spessore dei muri interni va a incidere sulla superficie calpestabile e costringe a limature defatiganti per far star dentro quanto previsto da rigide prescrizioni su numero di locali e mq.".
La prima ipotesi di progetto prevedeva corpi scale illuminati dall'alto, con piante rampicanti all'interno, ma poi per evitare di sprechi di spazio, l'idea è stata abbandonata.
Nonostante misurazioni strumentali fatte prima dell'inizio della costruzione avessero accertato una bassa concentrazione di radon, un gas naturale radioattivo presente nel terreno, rilevabile di norma in elevate quantità in Alto Adige, sono stati adottati schemi costruttivi dell'interrato che permettono un naturale smaltimento di queste emissioni tramite intercapedini orizzontali e verticali comunicanti tra loro che danno sull'esterno.
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