L'antica Casteldurante
Nella valle del Metauro, a circa 20 km da Urbino, la Casteldurante del Ducato di Urbino deve il suo antico nome al vescovo Guillame Durant. Fu lui il promotore della ricostruzione della città, distrutta dai ghibellini nel '200. Divenne Urbania nel '600, in omaggio a papa Urbano VIII che acquisì tutto il Ducato di Urbino: era il 1631.
I duchi Montefeltro e Della Rovere fecero di Casteldurante il proprio "luogo delle delizie". Per raggiungerla fecero costruire una strada veloce: tre sole ore di lettiga da Urbino.
Anni '50: la rivoluzione del jeans rivoluziona anche Urbania. Le attività agricole e artigianali si legarono indissolubilmente a quella tessile. Come in altri centri del Montefeltro, da Sant'Angelo in Vado ad Acqualagna, anche a Urbania abbonda il tartufo, sia quello bianco che quello nero. Ma è alla ceramica che la città deve la sua fama, grazie a una tradizione nata nel 1500.

Gli urbaniesi hanno un barometro molto oruiginale: le cipolle. Nella notte tra il 24 e il 25 gennaio preparano dodici spicchi di cipolle, uno per pgni mese, e li cospargono di sale. All'alba si avranno le previsioni per tutto l'anno. E la tradizione popolare assicura: "il margine di errore è bassissimo".

Le cipolle sono l'antico barometro degli urbaniesi. La previsione si ottiene con spicchi preparati con sale ed esposti all'aria notturna tra il 24 e il 25 gennaio.

Da non perdere
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Il Parco Ducale, luogo di caccia dei Duchi e collegato al Palazzo da circa due chilometri di fiume

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