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Il centro servizi dell'interporto di PadovaCon 70 milioni di euro l'idrovia sarebbe completata e si potrebbe usare. Il 25 settembre del 2002 si apre a Padova il Salone internazionale della movimentazione e della logistica (Tramag). La relazione introduttiva è dedicata proprio all'idrovia Padova - Venezia e alle ricadute che un suo eventuale completamento avrebbe sull'interporto di Padova. Un'integrazione difficile, quella tra le due strutture, ma non impossibile. Tanto che, secondo il presidente degli industriali veneti Luigi Rossi Luciani, sarebbe già pronta una cordata di imprenditori interessati a un Project Financing per completare e gestire l'idrovia. "Bisogna tener conto - ha detto infatti Rossi Luciani - della sua funzione nel sistema idraulico veneto, per cui rappresenta una sicurezza".

L'idea è abbastanza semplice: il vecchio canale potrebbe essere pagato, con qualche aiuto tra pubblico e privato, dalle nuove infrastrutture in progetto. Il Veneto infatti, in un futuro molto vicino, sarà interessato da molte opere, come il quadruplicamento della ferrovia verso Trieste e il passante di Mestre. "Opere per cui - ha spiegato il presidente degli industriali - servirà materiale d'apporto che è inutile prendere altrove. La cordata propone quindi di pagare parte della realizzazione dell'idrovia sfruttando proprio il materiale dello scavo".

Non viene esclusa in questa relazione neppure l'opportunità di costruire una nuova strada. Strada però che - secondo gli industriali - non dovrebbe sostituire l'idrovia, ma correre parallela, interagendo nel trasporto delle merci. Su questa strada, secondo le previsioni, potrebbero passare tra i 12 e i 15 mila veicoli all'anno, liberando la Riviera del Brenta dal traffico pesante.

Il primo fabbricato spedizionieri dell'interporto di PadovaL'interporto di Padova in occasione del convegno ha commissionato al professor Lanfranco Senn, docente di economia alla Bocconi di Milano, con il gruppo Class uno studio sui costi dell'idrovia. L'integrazione con lo snodo commerciale patavino risulterebbe difficile. Date le caratteristiche delle chiatte, Padova si potrebbe collegare solo con la costa orientale dell'Adriatico. Meglio allora ipotizzare collegamenti veloci e quotidiani con il porto di Venezia, da alcuni anni in forte espansione.

I dati della simulazione:

  • chiatte a motore con massa di 20 mila TEU
  • chiatte riempite almeno all'80%
  • costo del servizio all'anno: 828 mila euro
    (Clicca qui per vedere i calcoli)
  • spostare un container da 20 piedi sull'idrovia: costo 95 euro
  • spostare un container da 20 piedi su gomma: costo 170 euro (dimezzato su camion che trasporti due container)
  • spostare un container da 40 piedi sull'idrovia: costo 157 euro
  • spostare un container da 40 piedi su gomma: costo 170 euro

Secondo i risultati di questa simulazione, dunque, i costi sarebbero abbastanza alti. Per riuscire a sostenere il trasporto fluviale sarebbero necessari contributi pubblici sia nella fase di avvio che di sviluppo del progetto e cercare nuove sinergie.

Nessuno insomma ha mai detto che sia un'impresa facile, ma da questo studio si intuisce che l'utopia potrebbe ridiventare sogno. E realizzarsi. E' solo una questione di volontà.

 

(Le foto di questa pagina sono tratte dal sito: www.interportopd.it)

 

 

 

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