Un’utopia lunga “Due Mari”
La valle: ‘E78?Poche speranze’


Pubblicato il 16/04/2012                          
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MERCATELLO SUL METAURO – Pur di vedere completata la “Due Mari” sarebbero disposti a pagare un pedaggio. Anche se, ricordano, “si tratta dell’ennesimo sacrificio che siamo costretti a pagare”. Questo perché, con i prezzi del gasolio in costante crescita, per ora “si spende di più per attraversare il valico di Bocca Trabaria”, sorride amaro Franco, storico titolare del Bar Rinaldi a Mercatello sul Metauro, uno dei tanti presenti 22 anni fa nel giorno dell’inaugurazione.

Nella Valle del Metauro, non regna certo l’ottimismo, nonostante l’impegno del presidente della provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci per completare i lavori: “Tra aziende fallite e finanziamenti latitanti il cantiere è stato chiuso già diverse volte. Manca la volontà politica per completare l’opera”, concordano molti cittadini. Non manca l’accusa ai “cugini” di Ancona: “La regione Marche preferisce finanziare la Quadrilatero“, la rete stradale che, una volta ultimata, collegherà Ancona e Civitanova Marche con Perugia e Foligno. Così il traforo della Guinza sembra interessare solo a chi vive tra la Valle del Metauro e l’Alto Tevere.

Tra i commercianti c’è chi pensa a gesti estremi, come la restituzione delle licenze. Durante l’inverno, infatti, a causa delle nevicate, i valici appennini vengono spesso chiusi, rendendo di fatto quasi impossibile raggiungere i comuni della Comunità Montana di Pesaro Urbino. “Non dobbiamo però farci del male da soli”, afferma un commerciante. Anche perché, sottolinea, tra crisi economica e disinteresse delle istituzioni, “le licenze si stanno restituendo da sole”.