Guinza, l’ex sindaco ci ripensa “Troppi rischi per la vallata”


Pubblicato il 16/04/2012                          
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MERCATELLO SUL METAURO – Sembrava “un sogno che si realizzava“, oggi resta solo un’incompiuta dal forte impatto ambientale. Se fosse possibile ripensare le scelte prese negli anni ’90, Paolo Cincilla, sindaco di Mercatello sul Metauro ai tempi dell’inaugurazione del cantiere, sarebbe contrario alla realizzazione del traforo della Guinza.

Questo perché, rispetto al passato, molto è cambiato. “Se si pagherà il pedaggio per attraversare la E78, quale sarà il vantaggio per la nostra vallata?”, si chiede l’ex sindaco, che guidò una giunta di centrosinistra dal 1989 al 1995.

Senza dimenticare i rischi di inquinamento acustico e ambientale: “In questi anni il nostro territorio è già stato devastato in modo rilevante”, aggiunge. Ma i pericoli non sono finiti: secondo Cincilla, introdurre, attraverso il “serpentone” della superstrada, un traffico pesante di tir lungo il Metauro sarebbe fatale per l’intera vallata.

Eppure, l’ex sindaco era tra quelli che, nel lontano primo novembre del 1990, spingevano per la realizzazione dell’opera. “Al nostro territorio serve un collegamento rapido con l’Alto Tevere, una zona molto effervescente dal punto di vista economico”, spiega Cincilla.

A spegnere ogni speranza ci pensò però Tangentopoli: “Dopo Mani Pulite abbiamo capito quali interessi privati si nascondevano dietro l’apertura dei cantieri e in che modo venivano assegnati gli appalti”, conclude.

Una bufera giudiziaria che in quegli anni investì lo stesso ministro dei Lavori pubblici, il democristiano Gianni Prandini, coinvolto nello scandalo delle tangenti Anas.

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