L'uomo delle mucche, in cerca di pace
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Alì
(il nome è di fantasia) ha una stretta di mano forte e decisa,
ma i suoi occhi sorridono e sfuggono mentre si racconta. Alì è algerino
e ha 48 anni. E' un omone alto e robusto. A Gorgona si occupa delle mucche
e lavora sempre, non dorme mai più di tre quattro ore per notte. E' in
maniche corte anche nei giorni freddi e infatti indicando il camino ricavato
all'interno della stalla spiega con voce sicura che a lui il fuoco non
serve: "non mi piace - dice - io ho sempre caldo". Alì è in Italia da
circa dieci anni e da otto non vede la moglie e i figli che vivono in
Algeria. "Una cittadina - precisa - poco lontano dal mare, a quattrocento
chilometri da Algeri".
Era
molto impegnato anche il giorno in cui ha raccontato la sua storia: aveva
dormito poco la notte precedente perché aveva aiutato una mucca a partorire.
"E' stato faticoso - racconta - perché non spingeva". E mentre fa da guida
per la stalla, mostra soddisfatto il neonato, spingendolo ad alzarsi sulle
zampe al più presto. Anche il vitellino non deve perdere tempo…
Quando
è arrivato a Gorgona?
Sono qui da circa un anno e mezzo. Ho fatto richiesta per Gorgona, prima
ero in un altro carcere. Venire qui è difficile, devi essere bravo. Dal
fascicolo hanno visto che il mio comportamento era stato sempre buono.
Ho girato per cinque o sei prigioni e il mio comportamento è sempre stato
buono. Io non ho mai avuto problemi con nessuno, ho fatto la mia galera
e basta. Da solo. Sto sempre da solo.
Ma qui
vive a contatto con altre persone…
Sì, li saluto, buongiorno e buonasera, ma sto sempre solo, cerco solo
la pace.
Come è
la sua giornata?
Lavoro tutto il giorno, sono occupato sempre. Mi alzo alle 4 meno dieci
del mattino e comincio a mungere. Poi devo pulire le stalle e bisogna
fare mangiare le bestie, a volte ci sono le mucche malate, e, insomma,
sono sempre impegnato con loro. Anche la notte devo uscire per controllare
gli animali, che tutto vada bene. Una è malata, una deve prendere la medicina,
un'altra partorisce, lavoro quasi 24 ore su 24 insomma.
Quindi
è dura…
Sì, ma mi piace molto lavorare con gli animali, era uno dei miei mestieri
anche fuori. E Gorgona inoltre è un bel posto. Ogni tanto, in primavera,
porto le mucche in giro a pascolare, è una bella cosa per me passeggiare
e anche per loro, camminare fa bene al sangue.
E alla
fine cosa succede alle mucche?
Le curo e poi le mando al macello. Ma io non mangio carne, per niente,
sono vegetariano.
Vive in
Sezione o è "sconsegnato"?
Sono
"sconsegnato", devo essere sempre vicino alle mucche. Vivo proprio qui
accanto alle stalle. Ho una stanza, il bagno, la cucina, ho tutto insomma.
E mangio qui, cucino da solo. Sono bravo, ho il diploma alberghiero, da
cuoco. L'ho preso dentro il carcere. Ho sempre cercato di impegnare il
tempo in galera. Ho fatto tutti i corsi che c'erano e tutto quello che
si poteva fare. Ho preso anche la licenza di scuola media. Non ha mai
avuto un momento libero… Ho sempre cercato qualcosa (sorride) per passare
il tempo.
Come sta
a Gorgona?
Qui è un paradiso, si sta bene. Non siamo chiusi, lavoriamo sempre. Mi
diverto, posso andare di qua e di là e sono tutti bravi perché stanno
bene con noi. Quello che cercano sono solo persone precise … e poi basta
che lavorino. E io qui lavoro sempre.
E' diverso
dalle altre prigioni in cui ha vissuto?
Ho girato vari carceri e ho trovato che in questo si sta proprio bene,
ma speriamo sia l'ultimo. Quello che mi manca lo finisco qui: manca poco,
esco nel 2004.
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Pubblicazione:
maggio 2002
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