Un porcile per contare. Sul futuro
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Quando
incontri Gabriel (il nome è di fantasia) nella sua "casa" nella
fattoria, come prima cosa ti mostra orgoglioso la foto della fidanzata.
L'ha ricevuta da poco e l'ha sistemata in una cornice improvvisata che
tiene sul comodino. Non la vede dal 1996, anno in cui è arrivato in Italia.
Gabriel
è rumeno e ha 30 anni. Parla con voce tranquilla un italiano sicuro. Spiega
di averlo imparato da solo, prima per la strade, poi nelle lunghe ore
di prigione. Racconta con molta emozione di essere stato "venduto" dai
suoi amici alla polizia e dice con rabbia e con commozione di avere subito
molte ingiustizie durante il processo. A Gorgona Gabriel si occupa dei
maiali. Li accarezza tranquillo
come fossero gattini, mentre
racconta la sua storia.
Da quanto
tempo è in Gorgona? Sono arrivato qui il marzo del 2001, prima ero
nel carcere chiuso di Padova. Poi ho fatto richiesta di trasferimento
per venire qui.
Perché
proprio la Gorgona?
Per
motivi di lavoro. Essendo solo e anche straniero non avevo nessuno che
poteva aiutarmi qui in Italia e quindi dovevo guadagnare qualcosa e qui
questo è possibile. Ho insistito moltissimo per riuscire a farmi trasferire
nel carcere di Gorgona e uscire così dalla brutta situazione in cui ero
incastrato. Volevo andarmene a tutti i costi da Padova.
Perché?
Ho
passato due anni praticamente d'inferno nel carcere chiuso. Lavoravi una
volta all'anno quando andava bene.
E invece
qui come sta?
Qui va alla grande, va benissimo. Sono stato anche fortunato ora che sono
stato "sconsegnato" qui sul posto di lavoro. Io mi occupo dei maiali e
devo essere sempre vicino a loro perché hanno bisogno a tutte le ore del
giorno e della notte.
Infatti
vive proprio accanto a loro...
Sì la mia "casa" è vicino alla porcilaia per i maiali piccoli e in una
piccola stalla vuota ho ricavato uno spazio in più per me. Guarda. Ci
sono il tavolo, le sedie, una cucina, insomma, e la musica
Com'è
la sua giornata ?
La mia giornata è allegra, sono impegnato dalla mattina alla sera. E'
molto meglio perché così mi passano le ore più facilmente e ho almeno
un'occupazione, mi sto impegnando a fare qualcosa di utile e mi piace
tra l'altro fare questo lavoro e stare con gli animali.
L'amore
per gli animali l'ha scoperto qui?
Non avevo mai lavorato con gli animali, però avevo esperienze in campo,
perché nel mio paese ho studiato, ho fatto il liceo agrozootecnico. Facevamo
pratica nelle aziende agricole e nelle fattorie, ma non ho mai lavorato
direttamente e per lungo tempo con gli animali. Ma qui sì e mi piace tanto.
E per
il futuro?
Quando uscirò vorrei, se ce la farò economicamente, aprire un'azienda
agricola a casa mia. Creare un allevamento, occuparmi di animali, perché
è una cosa buona da fare e mi piace.
Lei ha
provato il carcere chiuso e quello aperto c'è differenza, a parte la maggiore
possibilità di lavoro?
E' molto diverso, molto, molto. Non solo perché io sono "sconsegnato"
ora. Anche i ragazzi che vivono in Sezione stanno meglio rispetto a un
carcere chiuso, perché vivono all'aperto tutto il giorno. Alla sera viene
fatta la chiusura, quando fanno le conte, ma di giorno sei libero.
E chi
è "sconsegnato" è controllato?
Anche da noi si fanno le conte. Ma basta che io sia presente qui vicino
al posto di lavoro o vicino all'abitazione.
La sua
famiglia viene a trovarla ogni tanto?
No, l'unico mio contatto con loro è tramite lettere.
Dopo un
anno a Gorgona come giudica l'esperienza?
Gorgona per me è un'esperienza positiva, specialmente per il fatto che
ho un lavoro e finalmente posso mantenermi e mettermi un po' di soldi
da parte per me. Per un futuro migiore di questo, comunque.
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Pubblicazione:
maggio 2002
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