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A cura di
Stefania Zani

 
 

Gli "ingredienti" per una casa ecologica

L'intervento si fonda su un progetto in cui sono considerate globalmente tutte le interazioni che caratterizzano il sistema edificio-salute-ambiente.

Come operazione preliminare, per esempio, sono state individuate le correnti geopatiche generate da scorrimento d'acqua e faglie per poter posizionare al meglio gli alberi - in strada sono stati piantati dei fichi per la loro capacità di assorbire i campi elettromagnetici - e la disposizione delle stanze negli alloggi.

Per evitare l'inquinamento elettromagnetico e l'effetto "gabbie di Faradey" si è rinunciato ad una struttura in c.a.: è stato quindi necessario adottare una muratura tutta portante, cioè senza pilastri, tamponamenti e tramezze interne. "Sono almeno vent'anni - spiega Sasso - che non se ne realizzano con questa altezza e tutti sono convinti che non si possa. Finalmente uno statico dice che è fattibile, basta realizzare una struttura scatolare con poche aperture e luci di solaio modeste. Però lo spessore dei muri interni va a incidere sulla superficie calpestabile e costringe a limature defatiganti per far star dentro quanto previsto da rigide prescrizioni su numero di locali e mq.".

Ogni appartamento ha una zona giorno distinta da quella notte e doppia esposizione per l'areazione. Gli alloggi presentano una distribuzione interna ottimizzata in relazione all'orientamento, con zona giorno esposta a sud, camere e servizi a nord, riparati da balconcini-cuscinetto su cui far crescere rampicanti.
La costruzione a due blocchi contrapposti consente la ventilazione trasversale degli ambienti. Per considerazioni geopatogene la pianta delle camere da letto è predisposta in modo che i letti possano essere appoggiati ad una qualunque delle pareti.

 

La prima ipotesi di progetto prevedeva corpi scale illuminati dall'alto, con piante rampicanti all'interno, ma poi per evitare di sprechi di spazio, l'idea è stata abbandonata.

Il benessere igrotermico nel periodo invernale è ottenuto grazie alla combinazione di diversi fattori: la forte inerzia termica è assicurata dalla muratura portante in laterizio alveolato; le pareti perimetrali esposte a nord godono di un isolamento termico maggiorato grazie a un rivestimento isolante a cappotto realizzato con pannelli di sughero intonacati mentre il tetto è isolato grazie all'intercapedine formata dalla struttura a capriate e dal manto di copertura ventilato.Oltre all'uso della rete di riscaldamento urbano è statapensata l'installazione di stufe a legna e si sfrutta l'apporto solare passivo negli ambienti della zona giorno grazie a logge vetrate (effetto serra) e ai muri di Trombe. Le prime sono costituite da una veranda che è in grado di catturare, mediante un muretto basso,i raggi solari nella loro inclinazione invernale, sia di attenuare, grazie alla doppia chiusura trasparente, gli sablzi termici. I secondi, funzionando come pannelli solari, trasferiscono l'aria riscaldata nell'intercapedine all'interno degli ambienti mediante un moto convettivo naturale. Il tasso di umidità interna è tenuto sotto controllo dall'azione traspirante della muratura in laterizio. Il porticato al piano terra, infine, rappresenta un tradizionale sistema di protezione dal caldo estivo.

Nonostante misurazioni strumentali fatte prima dell'inizio della costruzione avessero accertato una bassa concentrazione di radon, un gas naturale radioattivo presente nel terreno, rilevabile di norma in elevate quantità in Alto Adige, sono stati adottati schemi costruttivi dell'interrato che permettono un naturale smaltimento di queste emissioni tramite intercapedini orizzontali e verticali comunicanti tra loro che danno sull'esterno.

 

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