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Una
e-mail costata davvero cara. A
spedirla è stata la ditta
spagnola AWS Informàtica
Aplicada che ha dovuto pagare una
multa di 10 milioni di pesetas,
circa 120 milioni di lire. A
comminare la sanzione l11
febbraio di questanno è
stata la APD, lAgencia de
Protección de Datos, ossia
lUfficio del Garante per la
privacy spagnolo. La ditta
continuava infatti a spedire
messaggi elettronici di
pubblicità a un privato. E
questo anche se lo stesso aveva
esplicitamente chiesto di non
riceverne più. "Internet
è soggetto alle norme che
tutelano la riservatezza" ha
dichiarato a El Pais, Juan Manuel
Fernàndez Lopez, direttore
dellAPD. "E vero
- ha continuato - può risultare
difficile sanzionare una
violazione della privacy operata
da un soggetto che si trovi ad
esempio in Corea anziché a
Madrid, ma tutte le infrazioni
commesse attraverso Internet sono
soggette alle direttive in
questione e alle leggi che danno
loro attuazione". Certo è
che quella comminata alla AWS è
la prima multa inflitta in Spagna
per una violazione del diritto
alla riservatezza attraverso
Internet.
Nel caso
particolare la colpa della ditta
incriminata è stata quella di
"inviare messaggi a un
indirizzo di posta elettronica il
che equivale a infilare messaggi
pubblicitari nella cassetta delle
lettere di unabitazione,
attività che non è
sanzionabile, a meno che i
messaggi, diretti specificamente
ad una persona, siano inviati
contro la volontà del
destinatario".
Alla
AWS Informàtica Aplicada resta
comunque una scappatoia La
sanzione può essere infatti
impugnata per via giudiziale
tramite procedimento contenzioso
amministrativo La multa è stata
infatti comminata in base
allarticolo 43.3.d della
Ley Orgánica relativa al
trattamento automatizzato di dati
(LORTAD) personali. La legge era
vigente allepoca dei fatti
ma è stata attualmente abrogata.
Al suo posto cè la nuova
Ley Orgánica de Protección de
Datos de Carácter Personal
entrata in vigore il 14 gennaio
scorso.
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