I finanziamenti illeciti della Cdu: una questione europea |
Ma a differenza del
cancelliere di ferro, Helmut Kohl è riuscito a riunire i
territori tedeschi senza dover ricorrere a una guerra e
con la collaborazione degli altri Stati europei, anziché
contro di essi.
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Kohl
ha solo 9 anni quando scoppia la Seconda guerra mondiale
ed è il primo capo di governo della Germania postbellica
a non aver avuto nulla a che fare col Nazismo. Eppure si
è dedicato con grande energia a sventare ogni
possibilità che il demone uncinato potesse risvegliarsi. L'ex-cancelliere (è stato sposato con l'interprete Hannelore Renner, con la quale ha due figli maschi) è nato il 3 aprile 1930 a Ludwegshfen, nel Palatinato renano, da un ufficiale della finanza e un'insegnante, in un ambiente da lui stesso definito cattolico ma aperto. Ha studiato storia, legge e scienze politiche all'università di Francoforte, guagnandosi un dottorato a Heidelbergnel nel 1958. La sua carriera politica cominciata presto, da quando nel 1947 entra nell'ala giovanile e conservatrice della Cdu, diventando sei anni dopo dirigente regionale e vicepresidente nel 1954. Dopo la sconfitta elettorale dei cristiano democratici, nel 1972, Kohl prende il posto di Reiner Barzel come leader nazionale del partito. Candidato e sconfitto nella corsa per il cancellierato nel 1976, conquista la presidenza dell'esecutivo tedesco nel 1982. Viene poi riconfermato nelle successive quattro elezioni dell'83, '87, '90 e '94. Durante il suo "regno" Kohl guida il partito e lo Stato in maniera autoritaria e patriarcale, emarginando le opposizioni e i rivali interni. Nel settembre del 1998 arriva la prima sconfitta dopo tanti successi. Gerhard Schroeder, leader dei socialdemocratici lo batte, con un margine inaspettatamente ampio, nella corsa per la cancelleria. Lo stesso anno Kohl abbandona, dopo un quarto di secolo, anche la direzione del partito, conservandone, però, la presidenza onoraria. Ma gli scandali lo costringono a rinunciare anche a questa, il 18 gennaio del 2000.
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Uomo
politico appartenente a un'epoca ormai superata,
ammetteva in privato di trovare noiose le questioni
dell'economia domestica, tanto da temere di essere
biasimato per non aver saputo risolvere i problemi del
Paese. La sua predilezione è sempre andata agli affari
esteri. E infatti lega il suo nome a tre passaggi epocali
che sono tali non solo per la Germania ma per l'Europa
stessa. Il primo è il dispiegamento, nel 1983, dei missili Nato Pershing e Cruise sul suolo tedesco. Una mossa che in seguito si rivela decisiva per la firma, nel 1987, del Trattato fra Usa e Urss che concorda il ritiro degli euromissili in dotazione ai due campi contrapposti. Dopo la caduta del muro di Berlino Kohl ottiene il suo secondo e maggior successo sulla scena internazionale, quello che gli garantì il massimo momento di trionfo e l'ingresso nella Storia: la riunificazione delle due Germanie.
Neanche Kohl, tuttavia, ha saputo sottrarsi alla massima secondo la quale il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente. |