Un anno con loro
Vive sotto scorta dopo essere stato un hooligans

 

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Donald Macintyre

Un anno vissuto pericolosamente. Un giornalista della BBC ha passato 12 mesi fra i tifosi più duri del Chelsea, imparando i loro riti, le loro abitudini, condividendo tutto con loro dall'interno e non come un estraneo. Adesso abita in una casa sicura della BBC, sotto scorta della polizia. Macintyre lavora con addosso microtelecamere e piccoli microfoni. Le sue denunce avvengono in diretta, il pericolo del suo mestiere sta proprio in questo. Così realizza servizi, documentari verità, che vanno in onda sulla rete britannica BBC.Ha vissuto per 18 mesi con cinque identità diverse. Cinque indirizzi, cinque numeri di telefono, cinque personalità diverse. "Uncovered journalist" questa la definizione del suo mestiere: giornalista in incognito.

Una delle sue inchieste lo ha portato a vivere insieme agli hooligans. Il titolo del servizio sul tifo violento inglese è "Quell'occhio nascosto tra gli hooligans". Ha raccontato le battaglie fra tifoserie avversarie e ha raccolto affermazioni paurose come quella di un tifoso, Andrew Frain, che ha detto di aver sgozzato un poliziotto in borghese "così per divertimento". Per entrare nel gruppo Macintiyre si è fatto fare un enorme tatuaggio con lo stemma della squadra sul braccio, un'operazione talmente dolorosa che lo ha fatto svenire durante l'intervento. Ha imparato a memoria la storia del Chelsea e ha cominciato a fumare. E del tifo alla fine dell'inchesta ha detto: "E' violenza organizzata da un leader con un'efficiente base d'appoggio. Basta pensare che i disordi degli hooligans inglesi all'Europeo 2000 in Olanda sono stati coordinati da due capi chiusi in carcere".

Il leader dei tifosi del Chelsea è Jason Marriner che, nonostante fisse stato diffidato, partecipava a tutte le trasferte, anche quelle internazionali, e organizzava scontri. Marriner, soprannominato nightmare (incubo), è proprietario di una fabbrica di pneumatici ed è stato più volte condannato per violenza. Pieno di tatuaggi, ne ha uno sul polpaccio che dice: "Se sei bravo non se lo ricordano, se sei cattivo non se lo dimenticano". Idolatrato dagli altri ultrà tanto che l'unica ambizione di Danny, un tifoso di 21 anni, è diventare l'erede di nightmare. Per lui il tifo è "la cosa più elettrizzante che esista nella vita".

Andato in onda nel dicembre del 2001, il documentario ha permesso l'arresto di 5 persone, 2 delle quali condannate a 7 anni di carcere. Il vincolo fra violenza, tifo e nazismo. Questa la cosa più sconvolgente di tutta l'ichiesta che ha portato al suo autore l'odio di moltissimi gruppi ultrà e una cattiva fama anche negli ambienti polizieschi. "Non hanno apprezzato che un giornalista con una microcamera nella camicia sia riuscito a superarli e a ottere risultati migliori dei loro".

 

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Un caso giornalistico