Cosipra e Fucali: due tentativi di fare industria bloccati dalla malavita isolana
Cronaca di un centro mai nato

'impresa possibile'



Il centro Apas non č l'unico tentativo finito male di costruire nel siracusano un centro per la lavorazione e la trasformazione degli agrumi. Prima dell'Apas e dopo l'Apas, sono tante le storie di fallimenti. Il centro Cosibra e lo stabilimento di Fucali sono solo due esempi.

"Negli anni '70 - racconta Giuseppe Caruso, presidente dell'Agricoop - le cooperative fantasma nascevano come funghi. Si servivano di prestanome, pigliavano i soldi e poi fallivano. La storia del centro Fucali - aggiunge - č almeno di dieci anni fa. L'attivitą era avviata, poi qualcuno ha messo una bomba, č morto uno. Il custode, mi sembra". Adesso i Fucali hanno un supermercato. E di limoni preferiscono non parlare.

La prima cooperativa ad avere macchinari moderni per la raccolta e la lavorazione degli agrumi si chiamava Cosipra. Si trovava sulla strada per andare a Santa Teresa, una frazione di Siracusa. "Poi - racconta un piccolo proprietario terriero che vuole restare nell'ombra - i soci della cooperativa, pieni di debiti e travolti dagli scandali, circa dieci anni fa sono stati costretti a chiudere".

Nel siracusano esistono solo centri singoli di raccolta per la commercializzazione dei frutti. "Molti - aggiunge il presidente della Coldiretti di Siracusa Antonino Gozzo - sono in mano ai privati. Le cooperative, come la Pasam, o l'Agricoop, sono solo una decina".

Oggi la speranza di coltivatori di limoni, mandorle, pomodori e ortaggi č il centro agroalimentare, che sarà costruito dal Comune di Avola e finanziato dalla Regione. Centro che si avvia ad essere un'altra incompiuta. Il terreno č stato espropriato ormai da venti anni. Finora ci sono solo i pilastri. Sono stati spesi sei-sette miliardi di lire. Ne servono ancora treanta per completare i lavori. "I soldi sono stati già stanziati dalla Regione, ma - sottolinea Enzo Morale, ex presidente di una cooperativa orto-agrumicola - il progetto rischia di essere ormai troppo vecchio".

"L'agroindustriale - interviene Caruso - non funzionerą. E' un'impresa impossibile. E poi č gestito dal Comune e non dai coltivatori diretti, come sarebbe meglio". Conclude laconico: "Megghiu ca 'u iettunu 'nterra".

 

Un bracciante della zona
Piccolo centro di raccolta
Camioncino coi limoni
Lo scarico
La confezione in sacchetti