Dal produttore al consumatore. Il passaggio degli alimenti è immediato.
Alle undici e mezza all’ipermercato, a mezzogiorno
nelle padelle delle associazioni, che non sono
state scelte a caso. Si trovano tutte nel bacino
d’utenza del Centronova, hanno una cucina interna, frigoriferi
e congelatori abbastanza capienti per tutto il cibo ricevuto in settimana.
La velocità con cui i prodotti freschi arrivano nelle associazioni
è uno dei punti forti del progetto della Last Minute Market,
anche se trattare alimenti freschi e prossimi alla scadenza comporta rischi
da non sottovalutare. Una volta che il cibo viene donato alle associazioni,
spetta a queste rispettare tutti i criteri per conservarlo e cucinarlo
in modo corretto. I membri della Last Minute Market si assumono
con l’iper la responsabilità degli alimenti recuperati e
le associazioni se l’assumono con la stessa Last Minute Market.
«Una sola persona che si sente male – spiega Luca –
e noi siamo i primi che ci andiamo di mezzo e che dobbiamo interrompere
l’attività». Le regole sono chiare e le associazioni
sono tenute a osservarle attentamente, se vogliono continuare a godere
dei vantaggi del servizio. Periodicamente un membro della Last Minute
Market va a controllare come viene conservato il cibo, come viene
cucinato, quali prodotti vengono donati a soggetti esterni alle associazioni.
Un piccolo sopralluogo per accertarsi che le persone assistite non corrano
alcun rischio per la loro salute.
Andare a visitare le otto associazioni (vai a vederle
qui)
è l’unico modo per rendersi conto davvero di quali benefici
abbia portato il progetto di recupero dell’invenduto e di come tutti
i prodotti vengano riutilizzati e consumati in tempi brevi. La cosa sorprendente
è vedere come il dono a sua volta genera dono, riducendo al minimo
le possibilità di spreco.
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