Come la Last Minute
Market non c’è nessuno, ma non è di certo l’unica
esperienza che tenta di ridurre la distanza tra for profit
e no profit. Sono molte le realtà che operano con questa
stessa finalità, seppur diverse per ideologia, spinta motivazionale,
assetto istituzionale e organizzativo, e naturalmente per risultati
ottenuti.
E’ utile conoscere le principali esperienze di questo tipo, in
Italia e all’estero, per poi vedere con maggior chiarezza in che
cosa e come la Last Minute Market si distingua. Per un’analisi
di questo tipo mi affido al quarto capitolo di Abbondanza
e scarsità nelle economie sviluppate, il libro-Bibbia
della Last Minute Market scritto dal professor Segrè
e da Luca Falasconi, nel quale sono analizzati sei casi studio.
«La loro scelta - si legge nel libro - è stata dettata
da varie ragioni che permettono di ottenere un quadro di riferimento
significativo del fenomeno in esame, ma soprattutto sono state privilegiate
le iniziative non estemporanee, cioè quelle che hanno alle spalle
una solida storia alle spalle». Il metodo utilizzato per questa
indagine, sia in Italia che all’estero, è stato quello
delle interviste a persone interne a ciascuna organizzazione, importanti
per il ruolo che ricoprono (direttori, fondatori, addetti).
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