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Nel 1992 il principe Carlo
d’Inghilterra propone all’Istituto per la distribuzione alimentare
di costituire un’associazione di carità in grado di impiegare
i prodotti alimentari in eccesso per i bisognosi. Nel 1993 viene aperto
il primo magazzino a Bristol e da allora sono stati distribuiti
più di 15 milioni di prodotti donati da oltre 200 aziende dell’industria
agroalimentare inglese. Oggi Grocery aid con i suoi cinque magazzini sparsi per l’Inghilterra e gli aiuti di ogni tipo provenienti dall’industria riesce a servire circa 380 enti di carità all’anno e non meno di diecimila persone ogni settimana. I supporter Il loro apporto si articola su diversi aspetti: offerta di volontari e competenze, offerta di prodotti, di trasporto e disponibilità di magazzini. I benefici per un supporter sono la riduzione dello spreco - e quindi un risparmio di denaro che dovrebbe essere impiegato per distruggere l’eccedenza – e una buona pubblicità nei confronti dei consumatori. Gli assistiti Si tratta di centri di accoglienza di ogni tipo: per bambini, per anziani, case per disabili, ostelli per senza tetto. I punti di riferimento di queste associazioni sono cinque magazzini dislocati in Inghilterra. Garanzie qualità È l’unica associazione nel suo genere ad avere un certificato di qualità che assicura che tutti i prodotti donati dall’associazione siano sicuri dal punto di vista igienico-sanitario. Un’ulteriore sicurezza per quanto riguarda i prodotti è data da sistemi interni di controllo che assicurano che questi non siano venduti illegalmente. Differenze rispetto alla Last Minute Market Grocery aid lavora essenzialmente con prodotti congelati e freschi ed anche con prodotti non alimentari. L’aspetto più interessante di questo tipo di associazione è rappresentato dall’intreccio di rapporti e relazioni con le aziende donatrici, da cui nascono le iniziative natalizie di raccolta di prodotti e le forti sponsorizzazioni. |
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Inchiesta
multimediale realizzata da Daniela
Corneo. Ultimo aggiornamento aprile
2004 |