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Semplicemente geniale
L’occhio vigile dei suoi dipendenti


“L’impatto fu terribile. Era incredibilmente esigente e sembrava proprio che non si fidasse di me. Poi ho capito: tutto quello che c’era attorno l’aveva creato lui e, in Giuseppina Paolettiquesti casi, essere diffidenti nel demandare è normale”. Giuseppina Paoletti lavora dal 1991 nell’amministrazione della Kayser. E’ arrivata alla porta di Zolesi quasi per caso, lasciando un altro lavoro per chiudere con il passato. “Non sapevo assolutamente niente di lui, ma mi sono fidata delle sensazioni e mi sono buttata. Ho fatto bene”.

Avere alle spalle un capo onnisciente non sempre è facile però. “Stare accanto a lui è una crescita continua. La sua presenza da una parte infonde sicurezza, ma dall’altra quella giusta apprensione di chi sa che ogni sbaglio verrà comunque notato” continua la Paoletti. “A volte mi sembra semplicemente geniale, ma poi mi accorgo che perfetto non è. Lavorare non gli pesa, ma certo ha dovuto rubare molto tempo alla famiglia. I figli, probabilmente, se li sta godendo più ora che lavorano qua”.


Fra i meriti dell’ingegnere quello di aver sempre creato un clima molto disteso e per nulla condizionato dall’altra parte della sua vita. “I nuovi rimangono stupiti quando Aleandro Norfinivengono a sapere che il capo nei giorni festivi fa il parroco” racconta divertito Aleandro Norfini, informatico, da 13 anni al fianco di Zolesi. “Riesce a tenere separate le due cose anche se probabilmente l’una influenza il modo di fare l’altra. Nei nostri confronti è sempre molto rispettoso, non ha mai cercato di condizionarci. Al limite provoca discussioni per indurci a riflettere”.


“Solo in un momento – racconta la Paoletti – il suo essere diacono è emerso: quando mio figlio chiese di essere battezzato. Ci provò…ma non ci riuscì. La prima volta che l’ho visto celebrare mi fece impressione e anche adesso, comunque, continuo a preferirlo come capo-ufficio”.


 
     
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