Un parroco spaziale
 
 
Non un prete
di serie B
Una chiamata
oltre le stelle
Tra cielo, terra
e mare
Una marcia
in più
 
Intro > Home page > In tunica e stola > Una chiamata oltre le stelle
 
 

Una chiamata oltre le stelle
La storia vocazionale di don Valfredo Zolesi


Scout (1988)“Perché sono diventato diacono? E’ stata la conclusione di un cammino iniziato molti anni prima, quello che è certo è che non è stata un’altra medaglia da mettere sul petto”. Sgombra il campo da ogni equivoco Valfredo Zolesi.

“Questa figura nella Chiesa è l’icona di Cristo servo, strumento di servizio per gli altri, quindi senza alcun potere. Forse è proprio per questo che nei secoli se ne erano perse le tracce”.

Valfredo ha da sempre frequentato la parrocchia, l’incontro stesso con la moglie Nunzia è avvenuto nei locali di un oratorio livornese. Prima l’esperienza di animazione di gruppi giovanili, poi la svolta nei primi anni ’80 che lo portò a diventare capo-scout. Furono gli anni decisivi per la maturazione del senso del servizio che lo convinsero ad accettare la proposta del cammino diaconale.

Ablondi (1986)“Il diaconato è un ministero che si fonda sul sacramento del battesimo e, per gli uomini sposati, su quello del matrimonio, la moglie, infatti, deve essere consenziente e partecipare alla formazione. Il diacono è una specie di un ponte tra altare e popolo di Dio. E’ una scelta di vita che unisce aspetti laici con altri appartenenti al clero”.

Nel maggio del 1991, per la festività dell’Ascensione viene ordinato diacono. Prima il servizio in una parrocchia e poi l’incarico mantenuto per 10 anni di guida della commissione diocesana per la pastorale giovanile. “Un’esperienza bellissima che mi ha cresciuto e della quale serberò per sempre i momenti più belli” confessa Zolesi.

Nel 1996 la svolta. La parrocchia di Nibbiaia, un piccolo paese sulle colline livornesi rimane senza presbitero residente, da qui la proposta del vescovo di divenirne amministratore parrocchiale. “Era un’esperienza pionieristica al tempo. Un laico a capo di una comunità. Con l’onere e l’onore di battesimi, funerali e celebrazioni varie come un qualsiasi prete, ma con una famiglia a casa e un lavoro in ufficio. Fu un’altra chiamata e un altro sì”.

 

 
     
Valfredo
si racconta
 
Valfredo
raccontato da

...colleghi

...moglie

...parrocchiani


A p r i l e 2 0 0 4 - L ' a u t o r e