Tra
cielo, terra e mare
Nibbiaia: seicento anime sulle colline livornesi
Nibbiaia
è un paesino sulle colline a sud di Livorno. Per trovarlo
bisogna lasciare la striscia d’asfalto che tra Quercianella
e Castiglioncello divide il blu del mare dal verde della macchia
mediterranea. Solo dopo aver affrontato 5-6 chilometri
di curve e salite si arriva al primo centro che possa,
senza remore, definirsi abitato.
“Sapevamo appena dove si trovava”
confessa Zolesi. “La prima volta con mia moglie facemmo una visita, un sopralluogo
per meglio dire, volevamo capire che aria tirava. Rimanemmo sconvolti.
Sulla strada del ritorno Nunzia mi chiese se quell’incarico non fosse più
che altro una punizione…”. A Nibbiaia ci sono seicentocinquanta
anime o poco più che vivono sulle pendici di una collina dal passato
agricolo. Durante la settimana sono tutti pendolari: gli studenti che hanno almeno
20 minuti di pullman per arrivare a scuola, i lavoratori costretti ad una buona
mezz’ora di auto per Livorno e persino un qualsiasi malato che per trovare
un ospedale deve farsi 15 chilometri di ambulanza. “Quando siamo
arrivati la situazione non era incoraggiante: la stagione pessima, la strada terribile,
nella chiesa e nei locali erbacce e topi e alla messa domenicale mai più
di 10 persone. C’era di che restare perplessi”.
Ma
non si fecero scoraggiare i coniugi Zolesi e provarono a creare
una parrocchia a conduzione familiare. “Coinvolsi
nell’avventura anche mio figlio David che si preoccupò
di animare un piccolo coro, mentre mia moglie coordinava le
attività degli adulti. Io mi sono sempre occupato della
preparazione dei sacramenti, dal battesimo al matrimonio,
nonché delle liturgie domenicali. Adesso non vengono
mai meno di 50 persone e quello che più mi soddisfa
è il coinvolgimento e il senso di partecipazione che
leggo negli occhi delle persone”.
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