Una
marcia in più
I parrocchiani ne sono sicuri: “Non lo cambieremmo mai”
Ha
appena terminato di suonare il canto finale della liturgia
domenicale. Alza gli occhi dai tasti neri e bianchi giusto
per dire: “Forte, eh?” Alessia Morganti,
organista, ha 25 anni ed è entusiasta del suo parroco:
“E’ stimolante e coinvolgente. Ci ha travolto
con la ricchezza della sua esperienza familiare e la comunità
è rinata”.
Tra i meriti che i suoi parrocchiani
assegnano a Valfredo Zolesi c’è quello di essere
riuscito a colmare quella distanza che generalmente divide
un pastore dalla sua comunità. “Ci ha aiutato
a riscoprire una dimensione più familiare
della nostra parrocchia” continua Alessia.
Ma accanto ai meriti, neanche
il suo essere ingegnere, icona della razionalità
è passato inosservato. “Affronta tutto in maniera
metodica e puntigliosa. Credo faccia parte del suo modo di
essere. Questo però è un vantaggio, sa sempre
cosa fare e come farlo. Anche in questo è una buona
guida”.
Croce
e delizia, il lavoro è anche la causa di molte sue
assenze. “Nonostante svolazzi da una parte all’altra
del pianeta ha il grandissimo pregio di non farsi mai sentire
distante” dice Fabiana Gori, catechista.
“Sappiamo l’importanza della sua professione e
gli impegni che ha. Ma la sua capacità di coinvolgere
le altre persone fa sì che ci sia sempre una persona
a cui rivolgersi in caso di bisogno allontanando qualsiasi
sensazione di abbandono. Sarebbe così facile sentirsi
soli su questa collina…Lui, invece, ha davvero
una marcia in più e, sinceramente, non lo
cambierei con nessun altro prete a tutti gli effetti”.
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