La
Compagnia della Rancia – insieme al Centro teatrale Sangallo
– trova le sue origini a Tolentino nella metà degli
anni Settanta. Il teatro
Vaccaj è da tempo chiuso per restauri e in città
le iniziative ricreative erano poche. Tra queste poche c’era
l’Accademia Filelfica, un gruppo di cittadini che organizzava
varie attività culturali.
C’è voglia di creare opportunità
per i giovani. Qualcuno conosce la signora Maria, madre di quel
giovane Saverio Marconi
che a Roma si sta facendo strada nel mondo del cinema.Sono infatti
gli anni in cui Saverio aveva interpretato “Padre padrone”.
Marconi viene invitato a Tolentino. Arriva in città con alcuni
suoi amici, primo tra tutti Michele Renzullo (con cui costituirà
un’affiatatissima coppia professionale).
L’entusiasmo non manca e si comincia a creare un gruppo di
teatro, partendo dalle iniziative amatoriali delle parrocchie. Saverio
Marconi mette a disposizione l’esperienza fino ad allora maturata,
gli altri la loro voglia di fare. Pian piano l’attività
si sviluppa sempre di più.
I
brevi laboratori di dizione o di marionette si trasformano in corsi
più lunghi e approfonditi. Si comincia a mettere in scena
dei veri e propri spettacoli, partendo dal teatro per ragazzi.
L’”Arlecchino innamorato” è
un po’ la prima vera opera portata “seriamente”
sulle scene e quella che costituirà lo spartiacque tra la
prima fase del gruppo, quella amatoriale, e la seconda, nella quale
prendono invece piede due percorsi distinti e paralleli.
Da un lato nasce infatti la volontà di creare spettacoli
e di distribuirli sul territorio (e da qui si sviluppa quella che
è oggi la Compagnia
della Rancia), dall’altro si continua a lavorare con la
gente di Tolentino, per avvicinarli al mondo della recitazione e
diffondere così la cultura del teatro. Una volontà
e un obiettivo che è ancora alla base dell’attività
odierna del Centro teatrale
Sangallo.
|