La ginecologa: “I bambini crescono senza una città”
Pubblicato il 17/04/2012
L’AQUILA – L’ospedale civile “San Salvatore” è in parte crollato, ma solo una settimana dopo il terremoto il reparto di ginecologia è tornato in funzione allestendo una tenda all’esterno dell’edificio per fare le visite. Il 30 maggio 2009 medici, ostetriche e infermiere sono rientrate nella struttura e dal 3 giugno le donne hanno ricominciato a partorire a L’Aquila.
Nell’ultimo anno il numero delle nascite è aumentato. 1013 nuovi aquilani solo nel 2011, una media che supera quella nazionale. Ma a L’Aquila non c’è nulla. Non ci sono luoghi in cui passeggiare, non ci sono vetrine da guardare. Nel centro storico tutto è pietre, polvere e crepe sui muri. Marina Tobia, il primario del reparto di ginecologia e ostetricia parla della situazione della città e delle condizioni delle donne aquilane.