Le tappe di una storia tenuta nascosta 60 anni

Dal 1939 a oggi sono passati più di sessant’anni. Lo stesso periodo di tempo che c’è voluto perché la storia delle armi chimiche gettate in mare venisse alla luce. Nonostante gli anziani di Urbino fossero al corrente che i tedeschi gettarono le bombe in mare tra Pesaro e Cattolica e i pescatori che per paura o per non avere problemi hanno preferito tacere o, a volte, rigettare le bombe che trovavano nelle loro reti in mare, tutto è rimasto taciuto.

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Una storia che è arrivata fino ai giorni nostri passando per interrogazioni parlamentari, da quella del 1951 di Tambroni che per la prima volta ammise che le bombe all’iprite erano ancora pericolose e soprattutto che diede le coordinate delle discariche in mare, per le bonifiche e l’uscita del libro di Gianluca Di Feo, che testimonia che sì, le bombe sono state portate da Urbino alla riviera dai tedeschi. Seguono le richieste di informazioni da parte del sindaco di Pesaro, interrogazioni parlamentari e la costituzione di un Coordinamento nazionale bonifica armi chimiche.


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