Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Guerra, scienza e (auto)censura

di    -    Pubblicato il 16/02/2003                 

I responsabili delle principali riviste scientifiche del mondohanno annunciato che non pubblicheranno più articoli con “informazioni sensibili”, cioè utili a costruire armi di distruzione di massa. All’iniziativa hanno aderito giornali del calibro di ScienceNatureProceedings of the National Academies of Science, il New England Journal of Medicine e The Lancet. Lo scambio di informazioni, vale a dire la materia prima più preziosa per i progressi della scienza moderna, è quindi la prima vittima di un conflitto che (ancora) non c’è. È giusto così oppure il prezzo da pagare è troppo alto? (M.)

Sullo stesso argomento:

  • Nessun articolo sullo stesso argomento

I commenti sono chiusi