“I giornalisti che prendono pubblicamente posizione sulla guerra, sia a favore sia contro, minano la loro capacità di svolgere il proprio lavoro con onestà e completezza. I giornalisti dovrebbero restar fuori dal palcoscenico”. In un articolo intitolato “Quando l’opposizione diventa partecipazione”, Bob Steele commentatore di Etica professionale del Poynter Institute attacca quei giornalisti che hanno partecipato nei giorni scorsi alle marce della pace. L’etica giornalistica americana non accetta, di solito, commistioni politiche di questo genere. Il fatto che Steele citi almeno due casi, indica un interessante per quanto minimo nuovo trend. Il columnist del Philadelphia City Paper chiamato in causa, Howard Altman , risponde a Steele. Voi che ne pensate? (T)

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