All’indomani dello “storico” discorso di riavvicinamento tra Stati Uniti ed Europa, i due maggiori quotidiani italiani hanno deciso di pubblicare il testo dell’intervento del presidente americano a Bruxelles. “Il Corriere pubblica il discorso di Bush a Bruxelles…”, strilla un box di prima pagina del “numero uno”. La Repubblica dedica l’intera pagina 4 a “Il DISCORSO” (tutto alto, in grafica). Solo che mettendo a confronto le due pagine i conti non tornano. Non perché i due traduttori abbiano fatto ovviamente scelte stilistiche diverse, ma perché circa la metà del testo pubblicato dal Corriere della Sera non compare affatto nella versione di Repubblica. Di converso, circa un quarto del testo di Repubblica non compare nella versione del Corriere della Sera. Ergo: nessuno dei due ha pubblicato “il discorso”, ma solo estratti del discorso. Purtroppo da nessuna parte i due quotidiani indicano che hanno operato delle scelte editoriali e i loro testi scorrono senza interruzioni.
Qualche dato: trasferito su un documento di word, il testo pubblicato da Repubblica misura 1.619 parole, pari a 8.770 caratteri – spazi esclusi; il testo del Corriere è di 2.693 parole, pari a 14.858 caratteri. Ma nessuno dei due è il discorso integrale di Bush. Quello ce l’ha, tra gli altri, il New York Times e misura 3.610 parole e 18.283 caratteri – spazi esclusi. E si consideri che in traduzione, specie dall’inglese in italiano, un testo normalmente “cresce” in lunghezza.
Per la cronaca, La Stampa pubblica il discorso come articolo firmato, senza indicare i tagli ma mettendo in coda una righetta che spiega come il testo sia preso “dal” discorso di Bush; anche Il Foglio pubblica Bush a pagina 3, ma correttamente indica in un distico: “Pubblichiamo ampi stralci del discorso…” e segnala con punti di sospensione i tagli. Poco dignitoso?
(Qui il testo del Corriere, qui quello del New York Times, qui quello del Foglio (.pdf). Quello di Repubblica è a pagamento)