Il web e la tv raccontati da Michele Santoro, ospite dell’Ifg di Urbino durante la giornata dedicata alla memoria di Giovanni Mantovani, fondatore dell’Istituto e co-autore della trasmissione Samarcanda. Il giornalista apre una discussione sul mondo televisivo e sulla rete, parla del suo nuovo programma Servizio pubblico, in onda sul web e sulle emittenti locali, e chiarisce la vicenda sulla fine delle trattative con La7.
Santoro difende la sua ultima creazione dalle critiche di chi la vede un po’ pallida rispetto ad Annozero e confessa la speranza di veder nascere sulla stessa scia altri “programmi scomodi”. “Alla Rai – continua – esistono ancora prodotti di qualità ma oggi l’azienda ha perso la sua mission di servizio pubblico”.
Dopo il naufragio dell’accordo con La7 per difendere “l’autonomia e la libertà del giornalista”, Santoro si è tuffato nel nuovo esperimento sul web, nato anche grazie al contributo economico degli spettatori: “Internet offre infinite possibilità ma questo è anche il suo limite perché di fronte all’infinito è difficile orientarsi”.
Poi un ricordo del collega Mantovani e dei tempi di Samarcanda, il talk show che li ha visti lavorare fianco a fianco dal 1987 al 1992: “Quell’intervista sulla P2 e quei due bicchieri di vino rosso…”